Nardi, Francesca
(2025)
Poetiche d'acqua e voci sommerse. Un percorso interdisciplinare tra crisi socio-ambientale e subalternità nella letteratura italiana contemporanea (1971-2023), [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Culture letterarie e filologiche, 37 Ciclo.
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Abstract
Inserendo la crisi socio-ambientale nel quadro più ampio della subalternità e delle sue rappresentazioni, la tesi analizza testi, in prosa e in poesia, dai quali emerge una particolare attenzione al rapporto tra linguaggio e realtà extra-testuale. Se il Tiresia di Mesa si dimostra particolarmente efficace nel rappresentare la violenza intersezionale e “lenta” di Nixon, la poesia di Menicocci disvela i meccanismi di cancellazione riprodotti dal linguaggio. La letteratura, tuttavia, può far riemergere ciò che la narrazione egemone scarta o neutralizza, come nel caso del Vajont, raccontato da Merlin e da Paolini. Si stabilisce, quindi, un nesso tra recupero della memoria collettiva e ripensamento del rapporto con l’alterità, trovando nella voce e nell’acqua i referenti più efficaci per esprimersi in tutte le sue sfaccettature. Per aggiunte e stratificazioni, alla metafora della sommersione, intesa come dinamica di marginalizzazione e oppressione, in cui cogliere la radice coloniale alla base, anche, della gestione e della narrazione della crisi socio-ambientale, si sovrappone quella dell’insularità. Tra sfruttamento minerario, turistificazione e inquinamento, gli scritti di Atzeni ridanno consistenza linguistica alla storia inabissata della Sardegna e dei suoi abitanti, mentre nei versi di Anedda il suono si impasta al ricordo, la lingua alla materia circostante. Lungo un percorso transdisciplinare, si giunge alla figura della sirena, attraverso la quale Cavarero ricostruisce il processo di delegittimazione compiuto dalla cultura occidentale per rimuovere e naturalizzare l’alterità, alla quale, al contrario, Ramondino si espone: prima, nel corpo a corpo con l’isola di Ventotene e il suo patrimonio, materiale e immateriale, poi, lasciandosi attraversare dalle storie delle donne che incontra a Trieste – culla del movimento di deistituzionalizzazione basagliana – e che la scrittura, in cui l’autrice incarna il suo sguardo sul mondo, avvolge, come in un abbraccio.
Abstract
Inserendo la crisi socio-ambientale nel quadro più ampio della subalternità e delle sue rappresentazioni, la tesi analizza testi, in prosa e in poesia, dai quali emerge una particolare attenzione al rapporto tra linguaggio e realtà extra-testuale. Se il Tiresia di Mesa si dimostra particolarmente efficace nel rappresentare la violenza intersezionale e “lenta” di Nixon, la poesia di Menicocci disvela i meccanismi di cancellazione riprodotti dal linguaggio. La letteratura, tuttavia, può far riemergere ciò che la narrazione egemone scarta o neutralizza, come nel caso del Vajont, raccontato da Merlin e da Paolini. Si stabilisce, quindi, un nesso tra recupero della memoria collettiva e ripensamento del rapporto con l’alterità, trovando nella voce e nell’acqua i referenti più efficaci per esprimersi in tutte le sue sfaccettature. Per aggiunte e stratificazioni, alla metafora della sommersione, intesa come dinamica di marginalizzazione e oppressione, in cui cogliere la radice coloniale alla base, anche, della gestione e della narrazione della crisi socio-ambientale, si sovrappone quella dell’insularità. Tra sfruttamento minerario, turistificazione e inquinamento, gli scritti di Atzeni ridanno consistenza linguistica alla storia inabissata della Sardegna e dei suoi abitanti, mentre nei versi di Anedda il suono si impasta al ricordo, la lingua alla materia circostante. Lungo un percorso transdisciplinare, si giunge alla figura della sirena, attraverso la quale Cavarero ricostruisce il processo di delegittimazione compiuto dalla cultura occidentale per rimuovere e naturalizzare l’alterità, alla quale, al contrario, Ramondino si espone: prima, nel corpo a corpo con l’isola di Ventotene e il suo patrimonio, materiale e immateriale, poi, lasciandosi attraversare dalle storie delle donne che incontra a Trieste – culla del movimento di deistituzionalizzazione basagliana – e che la scrittura, in cui l’autrice incarna il suo sguardo sul mondo, avvolge, come in un abbraccio.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Nardi, Francesca
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
37
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
ecologia; femminismi; subalternità; acqua; voce; Mesa; Atzeni; Anedda; Ramondino; Vajont
Data di discussione
9 Giugno 2025
URI
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Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Nardi, Francesca
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
37
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
ecologia; femminismi; subalternità; acqua; voce; Mesa; Atzeni; Anedda; Ramondino; Vajont
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