Le operazioni di workers buyout tra diritto cooperativo e diritto dell'insolvenza

Il diritto europeo sta attraversando una fase di trasformazione, in cui la sostenibilità è diventata uno dei valori mainstream, influenzando anche ambiti tradizionalmente meno permeabili come quello dell’insolvenza. In tale contesto, la Direttiva (UE) 2019/1023 rappresenta un tentativo organico di armonizzare i diversi sistemi normativi degli Stati membri, cercando un equilibrio delicato tra la tutela dei creditori e la salvaguardia dei diritti e degli interessi di imprese e lavoratori. In Italia, sebbene il Codice della crisi recepisca alcuni elementi chiave della direttiva, appare come un’occasione mancata per valorizzare pienamente il ruolo dei lavoratori, che restano spesso la parte più esposta nelle situazioni di crisi aziendale. La tesi esplora il modello del Workers Buyout (WBO), approfondendone le implicazioni giuridiche e operative nel contesto italiano. Particolare attenzione è rivolta ai principali attori coinvolti: i lavoratori, le Centrali Cooperative e CFI, che dagli anni ’80 promuovono attivamente il modello cooperativo come alternativa concreta nei casi di insolvenza. I WBO hanno potuto contare su un quadro normativo favorevole, a partire dalla Legge Marcora (L. 49/1985), rafforzata da strumenti successivi come il Decreto Destinazione Italia (D.L. 145/2013). A titolo comparativo, viene analizzata anche l’esperienza argentina delle Empresas Recuperadas por sus trabajadores, che evidenzia quanto sia determinante il ruolo del sostegno pubblico per il successo e la sostenibilità di questi percorsi. In conclusione, la tesi propone un ripensamento del quadro normativo italiano, auspicando una più chiara integrazione dei WBO come strumenti strutturali per affrontare le crisi d’impresa in un’ottica di continuità aziendale e tutela occupazionale.