“Lo spirito di brasilianità che ci salverà da noi stessi”: il backstage dell'Opera Sidéria e la circolazione delle idee in un mercato artistico in costruzione.

La ricerca si inserisce nel campo della Storia della Performance (Storia della Musica e dello Spettacolo) e analizza il quotidiano e le idee che hanno influenzato la produzione musicale nella prima metà del XX secolo a Curitiba, nel sud del Brasile. Attraverso una ricostruzione analitica basata sulla raccolta di fonti storiche e sull’esame di elementi contingenti, la tesi delinea un mercato culturale in via di consolidamento, intrecciato alla costruzione di un’idea di Brasile e profondamente trasformato dalla presenza dell’immigrazione europea. Il fulcro dell’indagine è l’opera Sidéria (1912), prima composizione del genere nello stato del Paraná, che offre uno sguardo privilegiato sulla produzione artistica della capitale in quel periodo. L’analisi si concentra su aspetti economici, reti di relazioni sociali e pratiche musicali dei suoi protagonisti, con particolare attenzione ai compositori Léo Kessler e Augusto Stresser. L’esplorazione del dietro le quinte dello spettacolo ha permesso di condurre una sorta di “ingegneria inversa” della messinscena, scomponendo ogni fase del processo produttivo dell’opera e analizzandone gli elementi compositivi — artistici, politici e sociali — all’interno di una cornice temporale ristretta che ne accompagna il debutto. Lo studio ricostruisce inoltre i profili di professionisti, musicisti amatoriali e professionisti, osservando la loro interazione con specifici gruppi sociali come l’aristocrazia, la massoneria e la Chiesa Luterana, delineando così un Brasile in trasformazione. Basata sul concetto di transculturazione e sull’approccio della microstoria, questa ricerca storiografica affronta anche temi quali la circolarità culturale, avvalendosi di fonti primarie per ampliare il repertorio e la comprensione della musica da concerto brasiliana.