Taste receptors in the gut: a chemosensitive mechanism from fish to human

Latorre, Rocco (2013) Taste receptors in the gut: a chemosensitive mechanism from fish to human, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Morfofisiologia e patologia veterinaria con applicazioni biotecnologiche, 25 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/5703.
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Abstract

L’ingestione di un pasto evoca una serie di processi digestivi che consistono nelle funzioni essenziali dell’apparato digerente, trasporto degli alimenti, attività secretiva, assorbimento dei nutrienti digeriti e l’espulsione dei residui non assorbiti. La gastrointestinal chemosensitivity è caratterizzata da elementi cellulari endocrini della mucosa gastroenterica e da fibre nervose, soprattutto di natura vagale. Una ampia gamma di mediatori endocrini e/o paracrini possono essere rilasciati da varie cellule endocrine in risposta a nutrienti introdotti con la dieta. Tali ormoni, oltre alla loro attività diretta, agiscono attraverso recettori specifici attivando azioni di assoluta importanza nel controllo di varie funzioni tra cui l’introito calorico e l’omeostasi energetica dell’organismo. Ad integrazione di questo complesso sistema di controllo della chemosensitività gastrointestinale, recenti evidenze dimostrano la presenza di recettori del gusto (o taste receptors, TR) appartenenti alla famiglia dei recettori correlati alle proteine G espressi a livello della mucosa del tratto gastrointestinale di diversi mammiferi e dell’uomo. La presente ricerca, suddivisa in diversi progetti di ricerca, è stata concepita al fine di chiarire il rapporto tra TR e nutrienti. Per definire questo rapporto sono stati usati diversi approcci scientifici, che sono andati a valutare le variazioni delle molecole segnale dei TR in particolare dell’α-transducina in condizioni di digiuno e a seguito di rialimentazione standard nel tratto gastrointestinale di suino, la mappatura della stessa molecola segnale nel tratto gastrointestinale di pesce (Dicentrarchus Labrax), il signaling pathway dei bitter TR in colture cellulari endocrine STC-1 ed infine il coinvolgimento dei bitter TR, in particolare del T2R38 in pazienti con un eccessivo introito calorico. I risultati hanno evidenziato come ci sia una stretta correlazione tra nutrienti, TR e rilascio ormonale e come questi siano coinvolti non solo nella percezione del gusto propriamente detto ma probabilmente anche in patologie croniche come l’obesità.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Latorre, Rocco
Supervisore
Dottorato di ricerca
Scuola di dottorato
Scienze veterinarie
Ciclo
25
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Taste receptor, chemosensing, gut, alpha transducin, alpha gustducin, STC-1
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/5703
Data di discussione
15 Maggio 2013
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