La tutela della cultura negli accordi commerciali preferenziali di nuova generazione dell'Unione europea

Se, in un primo momento, la tematica culturale è stata presa in considerazione principalmente in relazione agli aspetti economici, nel corso degli anni, con l’avanzare del processo d’integrazione, l’approccio della Comunità prima, e dell’Unione poi, al cultural heritage ha conosciuto una significativa evoluzione. Oggi il tema risulta centrale, in quanto l’Unione europea sta compiendo notevoli sforzi per affermare una propria identità preservando chiaramente quelle dei propri Stati membri, e promuovendo analogo rispetto per cultura, diversità culturale più in generale del cultural heritage nelle sue relazioni esterne. La ricerca intende indagare l’evoluzione dell’approccio dell’Unione europea ai temi di tutela e promozione del cultural heritage con specifico riferimento alla disciplina presente nei nuovi accordi commerciali dell’UE. Prendendo avvio da una disamina della politica commerciale dell’Unione – una delle principali e più articolate competenze dell’UE – la nostra ricerca va, quindi, ad incentrarsi sugli accordi preferenziali di ultima generazione, strumenti notevolmente innovativi, che intervengono anche sulla tutela e promozione dei beni culturali, della diversità culturale, più in generale del cultural heritage nel dare spessore alla sostenibilità su cui intendono fondare l’ampia integrazione economica fra le parti contraenti. Un focus particolare verterà sugli Accordi con i Paesi caraibici, con la Corea del Sud e l’America Centrale in quanto, per il momento, unici esempi in cui i negoziati sono stati in grado di produrre uno specifico strumento dedicato alla cultura: il protocollo di cooperazione culturale. Più in generale, in riferimento a tutti i nuovi Free Trade Agreements (FTAs) dell’UE, verranno analizzate le diverse disposizioni dedicate al cultural heritage dedicate agli obblighi di libero scambio e alla tutela degli investimenti. Nelle conclusioni si valuterà l’adeguatezza dell’approccio dell’Unione a preservare le questioni di cultural heritage negli accordi di libero scambio.