Per una solidarietà circolare: il caso di Re.So

L'economia circolare (CE) è oggi riconosciuta come uno dei paradigmi fondamentali per la costruzione di una società equa e sostenibile, specialmente in Europa, dove le istituzioni politiche ed economiche hanno promosso politiche di riciclo e gestione dei rifiuti come strumenti per una crescita duratura. L'Italia si distingue come uno dei paesi europei più avanzati in questo ambito, soprattutto per quanto riguarda il riciclo, ma il paradigma principale della CE, pur promuovendo un decoupling tra crescita economica e sostenibilità, tende a ignorare le molteplici realtà esistenti che operano al di fuori dei parametri ufficiali. Questa tesi esplora la dimensione critica della CE, soffermandosi sulla necessità di un approccio inclusivo che consideri le pratiche circolari nate dal basso, nello specifico legate al settore del recupero alimentare. Il caso di Recupero Solidale (ReSo), un’associazione di volontariato toscana impegnata nel recupero di cibo invenduto dalla grande distribuzione, offre uno spunto per analizzare come le realtà locali interagiscono con il paradigma della circolarità, pur non essendo completamente integrate in esso. L'indagine etnografica evidenzia come queste iniziative possano rispondere ad interrogativi centrali per il dibattito sulla CE, come il ruolo della cittadinanza, l’impatto sociale e il benessere derivante dalla partecipazione a pratiche di recupero e solidarietà. La ricerca invita a riflettere sulla natura inclusiva dell’economia circolare e sul rischio che un suo approccio esclusivamente ecomodernista possa escludere o marginalizzare alternative esistenti, radicate maggiormente nelle pratiche quotidiane e nel welfare comunitario.