Dal globale al locale: il pellegrinaggio medievale in Toscana. Il caso della Via Francigena

Partendo dagli studi di percezione artistica, oltre che di antropologia visiva e sacra, la tesi è dedicata allo studio dei canoni edilizi e scultorei ripetuti nel contesto geografico della Toscana medievale del XII secolo. Il censimento delle strutture architettoniche stabilisce un parallelismo tra le chiese religiose lungo la Via Francigena e il concetto di non luogo elaborato da Marc Augé. Entrambe creano le condizioni di circolazione, sono più o meno erette secondo una forma planimetrica standard e si relazionano alla rete stradale tramite un apparato semantico che produce un effetto di riconoscimento, fungendo da punti di riferimento per l'uomo postmoderno oltre pellegrino medievale. Come osserva Augé: “Paradosso del non luogo: lo straniero smarrito in un Paese che non conosce si ritrova solo nell'anonimato di autostrade, distributori di benzina, grandi magazzini o catene alberghiere. L'insegna di un marchio petrolifero costituisce per lui un punto di riferimento rassicurante ed è un sollievo trovare sugli scaffali dei supermercati prodotti salutistici o casalinghi consacrati da marchi multinazionali."