Gazzoni, Sandra
(2020)
Corpus in fabula. Imperativi benefattivi come azioni congiunte., [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Culture letterarie e filologiche, 33 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/9492.
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Abstract
Questo lavoro è uno studio cross-linguistico interdisciplinare che mette a confronto alcuni tipi di richieste verbali formulate con l’imperativo accompagnato da un pronome dativo benefattivo; le lingue interessate sono l’italiano, il portoghese brasiliano e il castigliano andino ecuadoriano. La nostra ipotesi è che il dativo benefattivo conferisca un valore attenuato alla richiesta in quanto, evocando la presenza di un’altra persona al posto o a beneficio della quale si svolge l’azione espressa dal verbo, aggiungerebbe un elemento di interazione con valore affettivo all’azione stessa. Nella prima fase dell’indagine, tre questionari online (uno per ogni lingua) sono stati sottoposti a parlanti nativi per valutare il valore attenuativo e interazionale delle forme imperative oggetto di analisi. La seconda fase della ricerca si fonda sulla teoria della simulazione incarnata (embodied simulation) applicata al linguaggio, secondo la quale la comprensione di frasi che esprimono azioni attiva la simulazione, a livello sensorimotorio, di quelle azioni. In base a ciò, è stato proposto (abbozzato in via teorica) uno studio comportamentale dal quale dovrebbe emergere la diversa organizzazione dell’azione evocata dalle forme linguistiche con l’imperativo standard (senza pronome) e con l’imperativo benefattivo (con il pronome dativo benefattivo) nelle tre lingue in analisi. I risultati della prima parte della ricerca hanno messo in luce che, per i rispondenti italiani, l’imperativo benefattivo non attenua le richieste verbali; al contrario, ciò succede sia per i rispondenti brasiliani che per quelli ecuadoriani (andini). L’analisi statistica ha evidenziato che l’imperativo benefattivo, rispetto all’imperativo standard, evoca maggiore interazione in tutti e tre i campioni/lingue oggetto di studio e ciò anche quando, dal punto di vista pragmatico, non funziona come un attenuatore (italiano). Questi elementi supportano la possibilità che la simulazione elicitata nello studio comportamentale, se presente, si manifesterà in modo diverso nei due tipi di imperativo.
Abstract
Questo lavoro è uno studio cross-linguistico interdisciplinare che mette a confronto alcuni tipi di richieste verbali formulate con l’imperativo accompagnato da un pronome dativo benefattivo; le lingue interessate sono l’italiano, il portoghese brasiliano e il castigliano andino ecuadoriano. La nostra ipotesi è che il dativo benefattivo conferisca un valore attenuato alla richiesta in quanto, evocando la presenza di un’altra persona al posto o a beneficio della quale si svolge l’azione espressa dal verbo, aggiungerebbe un elemento di interazione con valore affettivo all’azione stessa. Nella prima fase dell’indagine, tre questionari online (uno per ogni lingua) sono stati sottoposti a parlanti nativi per valutare il valore attenuativo e interazionale delle forme imperative oggetto di analisi. La seconda fase della ricerca si fonda sulla teoria della simulazione incarnata (embodied simulation) applicata al linguaggio, secondo la quale la comprensione di frasi che esprimono azioni attiva la simulazione, a livello sensorimotorio, di quelle azioni. In base a ciò, è stato proposto (abbozzato in via teorica) uno studio comportamentale dal quale dovrebbe emergere la diversa organizzazione dell’azione evocata dalle forme linguistiche con l’imperativo standard (senza pronome) e con l’imperativo benefattivo (con il pronome dativo benefattivo) nelle tre lingue in analisi. I risultati della prima parte della ricerca hanno messo in luce che, per i rispondenti italiani, l’imperativo benefattivo non attenua le richieste verbali; al contrario, ciò succede sia per i rispondenti brasiliani che per quelli ecuadoriani (andini). L’analisi statistica ha evidenziato che l’imperativo benefattivo, rispetto all’imperativo standard, evoca maggiore interazione in tutti e tre i campioni/lingue oggetto di studio e ciò anche quando, dal punto di vista pragmatico, non funziona come un attenuatore (italiano). Questi elementi supportano la possibilità che la simulazione elicitata nello studio comportamentale, se presente, si manifesterà in modo diverso nei due tipi di imperativo.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Gazzoni, Sandra
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
33
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Attenuazione linguistica. Comunicazione interculturale. Dativo benefattivo. Embodied Cognition. Empatia
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/9492
Data di discussione
19 Marzo 2020
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Gazzoni, Sandra
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
33
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Attenuazione linguistica. Comunicazione interculturale. Dativo benefattivo. Embodied Cognition. Empatia
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/9492
Data di discussione
19 Marzo 2020
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