Il manoscritto 1576 della Biblioteca Universitaria di Bologna e il codice Angelica 123: indagine storica e notazioni a confronto

Basili, Milena (2020) Il manoscritto 1576 della Biblioteca Universitaria di Bologna e il codice Angelica 123: indagine storica e notazioni a confronto, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Arti visive, performative, mediali, 31 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/9404.
Documenti full-text disponibili:
[img] Documento PDF (Italiano) - Richiede un lettore di PDF come Xpdf o Adobe Acrobat Reader
Disponibile con Licenza: Salvo eventuali più ampie autorizzazioni dell'autore, la tesi può essere liberamente consultata e può essere effettuato il salvataggio e la stampa di una copia per fini strettamente personali di studio, di ricerca e di insegnamento, con espresso divieto di qualunque utilizzo direttamente o indirettamente commerciale. Ogni altro diritto sul materiale è riservato.
Download (6MB)

Abstract

La cosiddetta notazione bolognese, la cui parabola si svolge all’interno del secolo XI, risulta ancora in buona parte da mappare e studiare: si può affermare, infatti, che non esistono ricerche esaustive che riguardino questa tipologia di notazione neumatica adiastematica e soprattutto che vadano oltre l’esclusivo studio del segno grafico, indagando e ricostruendo anche il contesto sociale e storico in cui questo tipo di notazione ebbe sviluppo e diffusione. La notazione bolognese presenta una tipologia grafica molto particolare e ricercata dal punto di vista agogico-interpretativo, come testimonia principalmente il manoscritto 123 della Biblioteca Angelica di Roma, prezioso graduale bolognese oggetto di numerosi e approfonditi studi. Una notazione fortemente imparentata con quella del codice dell’Angelica è contenuta nel passionario-breviario 1576 della Biblioteca Universitaria di Bologna, il cui esame palografico-musicale approfondito si è reso necessario per rispondere ad alcune problematiche già poste da altri studiosi: prima tra tutte la questione se i due citati manoscritti possano essere ritenuti o meno testimoni coevi appartenenti a istituzioni con analoghe sensibilità musicale e formazione estetico-performativa. Lo studio delle presenze agiografiche e della tradizione liturgica contenute nel manoscritto 1576 ha permesso, tra l’altro, di avanzare alcune considerazioni circa le sue origini, ponendo la questione se esso sia stato effettivamente redatto a Bologna, come ritenuto dalla maggior parte degli studiosi, o se a Bologna sia stato solamente dotato di notazione musicale e decorato. In particolare alcuni indizi di natura agiografica hanno portato ad identificare nei membri della famiglia dei cosiddetti «Conti di Bologna», le figure in qualche modo responsabili della stesura del ms. 1576 della Biblioteca Universitaria. Tale circostanza ha quindi orientato la ricerca sull’origine del passionario-breviario 1576 all’interno dei territori controllati da questa famiglia, ovvero nel suburbio bolognese.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Basili, Milena
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
31
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Biblioteca Universitaria 1576 neumi adistematici notazione bolognese Codice Angelica 123 conti Bologna Adalberto camaldolesi cluniacensi benedettini breviario passionario Savino Ambrogio neumi guida scandicus speciale scandicus unisono grafia liquescente ante oriscus liquescenza
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/9404
Data di discussione
24 Marzo 2020
URI

Altri metadati

Statistica sui download

Gestione del documento: Visualizza la tesi

^