Ubertone, Michele
(2019)
Il giudice e l'esperto: deferenza epistemica e deferenza semantica nel processo, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Scienze giuridiche - phd in legal studies, 31 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/9118.
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Abstract
Esperti in materie diverse dal diritto stanno assumendo un ruolo sempre più importante nei sistemi giuridici contemporanei. Professionisti specializzati nelle più varie discipline (medici, ingegneri, chimici, urbanisti...) sono spesso tanto indispensabili quanto i giuristi per l’applicazione di molte disposizioni di legge. Ma come può il giudice servirsi del sapere tecnico degli esperti senza che questi usurpino il suo ruolo decisorio? Il giudice dovrebbe capire la deposizione dell’esperto prima di potersene servire? E se sì in che misura? Deve essere educato dall’esperto e acquisire da lui gli strumenti concettuali per risolvere il caso o può, a determinate condizioni, semplicemente affidarsi alla sua autorevolezza accettando con deferenza le conclusioni da lui presentate? Questo lavoro tenta di dare un contributo alla discussione di questi problemi, introducendo una distinzione concettuale generalmente trascurata dalla letteratura in materia: la distinzione tra deferenza epistemica e la deferenza semantica. “Affidarci all’autorità degli esperti” può significare due cose diverse: condizionare alla loro testimonianza il nostro impegno alla verità di proposizioni determinate (deferenza epistemica) o deferire loro anche la determinazione del contenuto proposizionale al quale ci impegniamo (deferenza semantica). Mentre la deferenza epistemica è una caratteristica ineliminabile del rapporto fisiologico tra giudici ed esperti (i giudici hanno bisogno di testimoni ed esperti nel processo proprio perché compiuto un certo vaglio di credibilità possano essere epistemicamente deferenti nei loro confronti), la deferenza semantica non lo è. Se il giudice è semanticamente deferente perde il controllo sulla rilevanza giuridica del fatto e sarà portato a commettere errori di ragionamento che rischiano di minare l’integrità epistemica del processo.
Abstract
Esperti in materie diverse dal diritto stanno assumendo un ruolo sempre più importante nei sistemi giuridici contemporanei. Professionisti specializzati nelle più varie discipline (medici, ingegneri, chimici, urbanisti...) sono spesso tanto indispensabili quanto i giuristi per l’applicazione di molte disposizioni di legge. Ma come può il giudice servirsi del sapere tecnico degli esperti senza che questi usurpino il suo ruolo decisorio? Il giudice dovrebbe capire la deposizione dell’esperto prima di potersene servire? E se sì in che misura? Deve essere educato dall’esperto e acquisire da lui gli strumenti concettuali per risolvere il caso o può, a determinate condizioni, semplicemente affidarsi alla sua autorevolezza accettando con deferenza le conclusioni da lui presentate? Questo lavoro tenta di dare un contributo alla discussione di questi problemi, introducendo una distinzione concettuale generalmente trascurata dalla letteratura in materia: la distinzione tra deferenza epistemica e la deferenza semantica. “Affidarci all’autorità degli esperti” può significare due cose diverse: condizionare alla loro testimonianza il nostro impegno alla verità di proposizioni determinate (deferenza epistemica) o deferire loro anche la determinazione del contenuto proposizionale al quale ci impegniamo (deferenza semantica). Mentre la deferenza epistemica è una caratteristica ineliminabile del rapporto fisiologico tra giudici ed esperti (i giudici hanno bisogno di testimoni ed esperti nel processo proprio perché compiuto un certo vaglio di credibilità possano essere epistemicamente deferenti nei loro confronti), la deferenza semantica non lo è. Se il giudice è semanticamente deferente perde il controllo sulla rilevanza giuridica del fatto e sarà portato a commettere errori di ragionamento che rischiano di minare l’integrità epistemica del processo.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Ubertone, Michele
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
31
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
epistemic deference, semantic deference, expertise, division of linguistic labor, question of fact, question of law
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/9118
Data di discussione
25 Ottobre 2019
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Ubertone, Michele
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
31
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
epistemic deference, semantic deference, expertise, division of linguistic labor, question of fact, question of law
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/9118
Data di discussione
25 Ottobre 2019
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