L'esercizio del pensiero contro la banalità del male: Hannah Arendt e la cura degli "ambienti educativi"

Ilardo, Marta (2018) L'esercizio del pensiero contro la banalità del male: Hannah Arendt e la cura degli "ambienti educativi", [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Scienze pedagogiche, 30 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/8587.
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Abstract

L’opera di Hannah Arendt arriva al cuore della questione tanto annosa quanto complessa del Male qualche anno in seguito all’evento del Totalitarismo e dell’Olocausto. Senza mai negare completamente la forte eredità kantiana delle sue riflessioni, Arendt individua innanzitutto la contingenza che fa del male non più qualcosa di eccezionale o radicale, ma una parte permanente e “normale” della condizione umana. Il male, affermerà l'autrice (Arendt, 1963), è spesso frutto di un’azione impensata: è l’assenza del pensiero, del pensiero critico, infatti, a generare il male. Ma c’è un “in più” che accompagna il suo interesse per il male e che compone e completa, se vogliamo, la “mappa” del suo pensiero. Questo ulteriore elemento del pensiero arendtiano è ciò che ci consente di definire l’autrice una “pensatrice spaziale”, in particolare non appena rivolgiamo lo sguardo alle opere in cui dedica la sua attenzione alle specificità dei luoghi dove il male esercita il suo potere. Il male non è mai isolato, giunge ad ipotizzare Arendt, ma progredisce e trova sostegno nella vulnerabilità degli ambienti – pubblici e privati – dell’esperienza umana (Arendt, 1958). Ecco, dunque, dove collochiamo la riflessione che interroga l’educazione e, in questo caso specifico, gli ambienti e i contesti educativi coinvolti nella definizione di percorsi esistenziali emancipativi, affinché questi ultimi non coincidano “necessariamente” con l’esistente e con la preoccupante escalation di violenza che coinvolge i diversi piani del vivere sociale. Da questo punto di vista, l’“eredità pedagogica” arendtiana è ciò che consente il rinnovo di una sfida educativa tanto attuale quanto fragile e precaria: l’azione orientata alla tutela degli ambienti dove abbiamo – dovremmo avere – occasione di rinvigorire quel pensiero che smaschera e, se può, "resiste" alla banalità del male.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Ilardo, Marta
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
30
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Hannah Arendt, violence, evil, educational contexts
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/8587
Data di discussione
9 Maggio 2018
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