Scalici, Michele
(2017)
Le Valli del Sele e dell’Ofanto
attraverso l’evidenza funeraria in Età Arcaica e Classica
(625-325 a.C.), [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Archeologia e storia dell'arte, 28 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/8256.
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Abstract
I corsi d’acqua costituiscono un elemento molto importante del paesaggio antico. Separano territori e i popoli che li abitano ma al tempo stesso favoriscono i transiti di persone, merci e idee, consentendo di esercitare forme di controllo.
Nella presente ricerca si prendono in considerazione le valli dei fiumi Sele ed Ofanto dal punto di vista dell’evidenza funeraria. Questi due importanti corsi d’acqua collegano la costa Tirrenica a quella Adriatica costituendo un’agevole via di transito interna.
Tra VI e IV sec. a.C., l’Italia meridionale è caratterizzata dalla presenza di vaste necropoli il cui rito principale è l’inumazione. I forti caratteri di identità e gli oggetti di corredo all’interno delle tombe, insieme alle differenze tra la tipologia delle sepolture, la posizione del corpo del defunto e le rare informazioni ricavabili dalle fonti scritte, consentono di tracciare dei confini culturali e politici tra le diverse aree.
In particolare le forme e le decorazioni dei vasi prodotti localmente permettono di istituire una relazione tra i diversi stili regionali e l’identità culturale dei gruppi umani che li producevano, li utilizzavano e li ostentavano tra gli oggetti di corredo dei loro defunti.
In questo lavoro vengono esaminate le scelte operate nei costumi funerari, in età arcaica e classica, ed i possibili significati che si celano dietro tali scelte.
Abstract
I corsi d’acqua costituiscono un elemento molto importante del paesaggio antico. Separano territori e i popoli che li abitano ma al tempo stesso favoriscono i transiti di persone, merci e idee, consentendo di esercitare forme di controllo.
Nella presente ricerca si prendono in considerazione le valli dei fiumi Sele ed Ofanto dal punto di vista dell’evidenza funeraria. Questi due importanti corsi d’acqua collegano la costa Tirrenica a quella Adriatica costituendo un’agevole via di transito interna.
Tra VI e IV sec. a.C., l’Italia meridionale è caratterizzata dalla presenza di vaste necropoli il cui rito principale è l’inumazione. I forti caratteri di identità e gli oggetti di corredo all’interno delle tombe, insieme alle differenze tra la tipologia delle sepolture, la posizione del corpo del defunto e le rare informazioni ricavabili dalle fonti scritte, consentono di tracciare dei confini culturali e politici tra le diverse aree.
In particolare le forme e le decorazioni dei vasi prodotti localmente permettono di istituire una relazione tra i diversi stili regionali e l’identità culturale dei gruppi umani che li producevano, li utilizzavano e li ostentavano tra gli oggetti di corredo dei loro defunti.
In questo lavoro vengono esaminate le scelte operate nei costumi funerari, in età arcaica e classica, ed i possibili significati che si celano dietro tali scelte.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Scalici, Michele
Supervisore
Dottorato di ricerca
Scuola di dottorato
Scienze umanistiche
Ciclo
28
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Sele, Ofanto, Necropoli, Sud Italia, Archeologia
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/8256
Data di discussione
27 Luglio 2017
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Scalici, Michele
Supervisore
Dottorato di ricerca
Scuola di dottorato
Scienze umanistiche
Ciclo
28
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Sele, Ofanto, Necropoli, Sud Italia, Archeologia
URN:NBN
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10.6092/unibo/amsdottorato/8256
Data di discussione
27 Luglio 2017
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