Ghirmay Tewelde, Al'Azar
(2009)
Contributo di un software di quantificazione del segnale contrastografico(SonoLiver®) nella diagnosi ecografica di Epatocarcinoma su Cirrosi., [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Ultrasonologia in medicina umana e veterinaria, 21 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/2232.
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Abstract
Introduzione La diagnosi di HCC con le tecniche di immagine ed in particolare con CEUS su
fegato cirrotico secondo le ultime linee guida prevede un comportamento contrastografico di
ipervascolarizzazione nella fase arteriosa e wash-out nella fase tardiva. CEUS è ormai una
metodica accettata per la diagnosi ma il wash out nella fase tardiva presenta notevoli difficoltà nel
determinare il comportamento contrastografico in quanto valutato soggettivamente su display,
infatti il giudizio di tale fase dipende molto dall’operatore e non è rarissimo che nascono
discordanza tra operatori anche per piccole differenze. Recentemente è stato proposto un nuovo
software(SonoLiver, Bracco, Italy) in grado di quantificare la perfusione delle lesione durante
CEUS. Pertanto lo scopo di questo studio pilota è quello di valutare l’impatto di SonoLiver nel
rilevare caratteristiche contrastografiche tipiche dell’HCC e valutare la riproducibilità tra due
operatori.
Pazienti e metodi: Sono stati presi in considerazione 20 noduli (di dimensioni tra 12-95 mm) con
diagnosi di HCC in 20 pazienti con cirrosi . La CEUS è stata valutata dapprima ad occhio nudo su
display e successivamente con le curve ottenute con DVP da parte di due operatori diversi in cieco,
dopo un periodo di formazione adeguata. Sono state quindi analizzate le performance di ciascuna
metodica sia in termini di variabilità tra i due operatori che la variabilità tra CEUS ad occhio nudo e
CEUS con SonoLiver dello stesso operatore.
Risultati:Operatore 1 ha rilevato ipervascolarizzazione in fase arteriosa in 17 su 20 pazienti con
valutazione ad occhio nudo su schermo e su 19/20 con le curve ottenute con DVP (+10%
sensibilità) mentre operatore 2 ha rilevato ipervascolarizzazione in fase arteriosa19/20 pazienti sia
con valutazione ad occhio nudo che con le curve DVP. Nella fase tardiva il wash-out è stato rilevato
in 7/20 ad occhio nudo e 10/20 pazienti con le curve DVP (sensibilità aumenta da 35% a 50%)
mentre operatore 2 ha rilevato rispettivamente 8/20 e 11/20 (sensibilità aumenta da 40% a 55%).
La riproducibilità tra i due operatori rimane invariata con la valutazione di Sonoliver sia nella fase
arteriosa che nella fase tardiva.
Conclusione:La quantificazione perfusionale con SonoLiver sembra essere uno strumento
promettente nella diagnosi di HCC su fegato cirrotico, aumentando aspetti tipici contrastografici.
Abstract
Introduzione La diagnosi di HCC con le tecniche di immagine ed in particolare con CEUS su
fegato cirrotico secondo le ultime linee guida prevede un comportamento contrastografico di
ipervascolarizzazione nella fase arteriosa e wash-out nella fase tardiva. CEUS è ormai una
metodica accettata per la diagnosi ma il wash out nella fase tardiva presenta notevoli difficoltà nel
determinare il comportamento contrastografico in quanto valutato soggettivamente su display,
infatti il giudizio di tale fase dipende molto dall’operatore e non è rarissimo che nascono
discordanza tra operatori anche per piccole differenze. Recentemente è stato proposto un nuovo
software(SonoLiver, Bracco, Italy) in grado di quantificare la perfusione delle lesione durante
CEUS. Pertanto lo scopo di questo studio pilota è quello di valutare l’impatto di SonoLiver nel
rilevare caratteristiche contrastografiche tipiche dell’HCC e valutare la riproducibilità tra due
operatori.
Pazienti e metodi: Sono stati presi in considerazione 20 noduli (di dimensioni tra 12-95 mm) con
diagnosi di HCC in 20 pazienti con cirrosi . La CEUS è stata valutata dapprima ad occhio nudo su
display e successivamente con le curve ottenute con DVP da parte di due operatori diversi in cieco,
dopo un periodo di formazione adeguata. Sono state quindi analizzate le performance di ciascuna
metodica sia in termini di variabilità tra i due operatori che la variabilità tra CEUS ad occhio nudo e
CEUS con SonoLiver dello stesso operatore.
Risultati:Operatore 1 ha rilevato ipervascolarizzazione in fase arteriosa in 17 su 20 pazienti con
valutazione ad occhio nudo su schermo e su 19/20 con le curve ottenute con DVP (+10%
sensibilità) mentre operatore 2 ha rilevato ipervascolarizzazione in fase arteriosa19/20 pazienti sia
con valutazione ad occhio nudo che con le curve DVP. Nella fase tardiva il wash-out è stato rilevato
in 7/20 ad occhio nudo e 10/20 pazienti con le curve DVP (sensibilità aumenta da 35% a 50%)
mentre operatore 2 ha rilevato rispettivamente 8/20 e 11/20 (sensibilità aumenta da 40% a 55%).
La riproducibilità tra i due operatori rimane invariata con la valutazione di Sonoliver sia nella fase
arteriosa che nella fase tardiva.
Conclusione:La quantificazione perfusionale con SonoLiver sembra essere uno strumento
promettente nella diagnosi di HCC su fegato cirrotico, aumentando aspetti tipici contrastografici.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Ghirmay Tewelde, Al'Azar
Supervisore
Dottorato di ricerca
Scuola di dottorato
Scienze mediche e chirurgiche cliniche
Ciclo
21
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
epatocarcinoma, ecografia con mezzo di contrasto, SonoLiver
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/2232
Data di discussione
30 Marzo 2009
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Ghirmay Tewelde, Al'Azar
Supervisore
Dottorato di ricerca
Scuola di dottorato
Scienze mediche e chirurgiche cliniche
Ciclo
21
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
epatocarcinoma, ecografia con mezzo di contrasto, SonoLiver
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/2232
Data di discussione
30 Marzo 2009
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