Bacci, Barbara
(2007)
Le neoplasie del gatto. Ricerche istologiche e immunoistochimiche, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Discipline anatomoistopatologiche veterinarie, 19 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/127.
Documenti full-text disponibili:
Abstract
Il contributo di ricerca di questo lavoro è consistito nel rivalutare da un punto di vista
diagnostico, classificativo e statistico, una casistica di neoplasie del gatto archiviate in
23 anni (1984-2006). Nei primi 20 anni sono state diagnosticate 1696 neoplasie su un
totale di 3682 campioni prevenuti nello stesso periodo, con una prevalenza delle
patologie di tipo neoplastico del 46,06%. Nei tre anni successivi sono state individuate
382 neoplasie su un totale di 601 campioni archiviati, con una prevalenza del 61,02%.
Le neoplasie avevano per l'81,8% un comportamento maligno, e questo dato risulta
coerente con il dato più recente sulla malignità (85,6%) e con quello fornito da altri
autori. L'età dei soggetti affetti era simile nei due studi, compresa fra pochi mesi e 22
anni, con il maggior numero di casi fra 9 e 13 anni.
Le due casistiche presentano inoltre dati simili riguardo gli organi coinvolti anche se i
tumori della mammella sono notevolmente diminuiti negli ultimi anni, con un aumento
corrispondente di neoplasie cutanee. I fibrosarcomi, che hanno subito un drastico
aumento tra il 1993 e il 1994 si sono mantenuti costanti in tutti gli anni successivi, dato
ancora oggi quasi certamente correlabile alle pratiche vaccinali.
I linfomi sono risultati piuttosto infrequenti in entrambe le casistiche, comparate con i
dati della letteratura in cui vengono riportate percentuali nettamente maggiori.
I tumori del cavo orale e dell'intestino hanno mantenuto circa le stesse percentuali di
insorgenza nel corso degli anni.
Tra i tumori presenti in questo studio, sono stati approfonditi i tumori a carico delle
sierose (mesoteliomi) e del polmone attraverso metodiche immunoistochimiche e
ultrastrutturali.
Nei 23 anni sono stati diagnosticati 10 casi di mesotelioma, di cui 8 coinvolgenti la
pleura e due il peritoneo. Su questi casi è stata applicata una metodica
immunoistochimica con un pannello anticorpale utilizzato di routine in patologia umana
per la diagnosi di mesotelioma e per la diagnosi differenziale con i carcinomi polmonari.
Tutti i casi presentavano una doppia positività per vimentina e citocheratine ad ampio spettro; anticorpi specifici come CK5/6 e HBME-1 hanno presentato una buona
specificità. Anche la microscopia elettronica si è rivelata di ausilio, mettendo in
evidenza la presenza di tonofilamenti citoplasmatici e di microvilli, tipici delle cellule
mesoteliali.
Le neoplasie polmonari, analogamente a quelle umane hanno, sono notevolmente
aumentate negli ultimi anni. Dei 24 casi raccolti tra il materiale di archivio, 14 sono stati
diagnosticati negli ultimi 5 anni. Si è rilevata una significativa predisposizione nei gatti
di razza Persiana, e le metastasi più frequenti sono state a carico dei linfonodi, del
miocardio e dei cuscinetti plantari, analogamente a quanto segnalato in letteratura.
L’istotipo più rappresentato è stato il carcinoma squamoso, seguito da adenocarcinomi
papillari e bronchioloalveolari. Il pannello immunoistochimico applicato, finalizzato a
individuare l’origine broncogena o ghiandolare della neoplasia, è risultato utile per la
diagnosi delle forme squamose poco differenziate (CK 5/6 e CK 14). Infine è stato
testato l’anticorpo di elezione nella diagnosi differenziale fra le neoplasie primitive e
secondarie del polmone, il TTF-1, che però non ha cross-reagito con tessuti di gatto; la
diagnosi di neoplasia primitiva polmonare si è dunque basata sull’assenza, anche nei
dati anamnestici, di masse in altri distretti corporei.
Abstract
Il contributo di ricerca di questo lavoro è consistito nel rivalutare da un punto di vista
diagnostico, classificativo e statistico, una casistica di neoplasie del gatto archiviate in
23 anni (1984-2006). Nei primi 20 anni sono state diagnosticate 1696 neoplasie su un
totale di 3682 campioni prevenuti nello stesso periodo, con una prevalenza delle
patologie di tipo neoplastico del 46,06%. Nei tre anni successivi sono state individuate
382 neoplasie su un totale di 601 campioni archiviati, con una prevalenza del 61,02%.
Le neoplasie avevano per l'81,8% un comportamento maligno, e questo dato risulta
coerente con il dato più recente sulla malignità (85,6%) e con quello fornito da altri
autori. L'età dei soggetti affetti era simile nei due studi, compresa fra pochi mesi e 22
anni, con il maggior numero di casi fra 9 e 13 anni.
Le due casistiche presentano inoltre dati simili riguardo gli organi coinvolti anche se i
tumori della mammella sono notevolmente diminuiti negli ultimi anni, con un aumento
corrispondente di neoplasie cutanee. I fibrosarcomi, che hanno subito un drastico
aumento tra il 1993 e il 1994 si sono mantenuti costanti in tutti gli anni successivi, dato
ancora oggi quasi certamente correlabile alle pratiche vaccinali.
I linfomi sono risultati piuttosto infrequenti in entrambe le casistiche, comparate con i
dati della letteratura in cui vengono riportate percentuali nettamente maggiori.
I tumori del cavo orale e dell'intestino hanno mantenuto circa le stesse percentuali di
insorgenza nel corso degli anni.
Tra i tumori presenti in questo studio, sono stati approfonditi i tumori a carico delle
sierose (mesoteliomi) e del polmone attraverso metodiche immunoistochimiche e
ultrastrutturali.
Nei 23 anni sono stati diagnosticati 10 casi di mesotelioma, di cui 8 coinvolgenti la
pleura e due il peritoneo. Su questi casi è stata applicata una metodica
immunoistochimica con un pannello anticorpale utilizzato di routine in patologia umana
per la diagnosi di mesotelioma e per la diagnosi differenziale con i carcinomi polmonari.
Tutti i casi presentavano una doppia positività per vimentina e citocheratine ad ampio spettro; anticorpi specifici come CK5/6 e HBME-1 hanno presentato una buona
specificità. Anche la microscopia elettronica si è rivelata di ausilio, mettendo in
evidenza la presenza di tonofilamenti citoplasmatici e di microvilli, tipici delle cellule
mesoteliali.
Le neoplasie polmonari, analogamente a quelle umane hanno, sono notevolmente
aumentate negli ultimi anni. Dei 24 casi raccolti tra il materiale di archivio, 14 sono stati
diagnosticati negli ultimi 5 anni. Si è rilevata una significativa predisposizione nei gatti
di razza Persiana, e le metastasi più frequenti sono state a carico dei linfonodi, del
miocardio e dei cuscinetti plantari, analogamente a quanto segnalato in letteratura.
L’istotipo più rappresentato è stato il carcinoma squamoso, seguito da adenocarcinomi
papillari e bronchioloalveolari. Il pannello immunoistochimico applicato, finalizzato a
individuare l’origine broncogena o ghiandolare della neoplasia, è risultato utile per la
diagnosi delle forme squamose poco differenziate (CK 5/6 e CK 14). Infine è stato
testato l’anticorpo di elezione nella diagnosi differenziale fra le neoplasie primitive e
secondarie del polmone, il TTF-1, che però non ha cross-reagito con tessuti di gatto; la
diagnosi di neoplasia primitiva polmonare si è dunque basata sull’assenza, anche nei
dati anamnestici, di masse in altri distretti corporei.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Bacci, Barbara
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
19
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Gatto Neoplasia Immunoistochimica
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/127
Data di discussione
19 Aprile 2007
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Bacci, Barbara
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
19
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Gatto Neoplasia Immunoistochimica
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/127
Data di discussione
19 Aprile 2007
URI
Statistica sui download
Gestione del documento: