Le collezioni di calchi di arte antica in Francia e in Italia (1870-1980): una storia dell’archeologia e del suo insegnamento

Avola, Irene (2023) Le collezioni di calchi di arte antica in Francia e in Italia (1870-1980): una storia dell’archeologia e del suo insegnamento, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Scienze storiche e archeologiche. Memoria, civilta' e patrimonio, 35 Ciclo. DOI 10.48676/unibo/amsdottorato/11406.
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Studiare la storia delle collezioni di calchi di arte antica, in Francia e in Italia, significa ripercorrere una parte della storia dell’archeologia di questi due paesi. Una storia di oggetti, di attori, ma anche dei progressi della scienza archeologica nello studio delle sculture greco-romane. Il punto di partenza sarà la constatazione in base alla quale la creazione di queste collezioni, a cavallo del XIX e del XX secolo, non è altro che un «transfert culturale». Attraverso l’introduzione della gipsoteca, la Francia e l’Italia non fanno che adottare e adattare il modello tedesco di insegnamento dell’archeologia. Pertanto il calco di arte antica può considerarsi un «oggetto culturale» poiché svolge il ruolo di strumento didattico, a vocazione scientifica, proprio della «cultura universitaria» tedesca. Questo transfert segna la nascita dell’archeologia come scienza e s’inserisce nel quadro più ampio di una modifica dell’insegnamento superiore e di una (ri)costruzione della nazione. Quest’ultimo processo si fonda su un altro meccanismo culturale generato dalla mondializzazione-globalizzazione, l’«invenzione della tradizione». Degli esempi sono dati da miti, come quello «della Grecia bianca» e «della Romanità» che, alimentati, loro malgrado, dai calchi dall’antico, mostrano i limiti di questi strumenti didattico-scientifici. Limiti che giustificherebbero il loro declino cominciato dopo la seconda guerra mondiale. Simboli infatti di un’archeologia intesa esclusivamente come storia dell’arte antica, strumenti appartenenti a un metodo di studio e di ricerca ormai superato, i calchi d’arte antica sono stati relegati nei magazzini universitari o hanno persino subito atti vandalici che, soprattutto negli anni Sessanta del XX secolo, assumevano un significato di contestazione politico-culturale. Tuttavia, a partire dagli anni 1980 queste collezioni sono state ‘riscoperte’ dagli studiosi, come attestano i primi convegni.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Avola, Irene
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
35
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
calchi di arte greco-romana, riproduzioni in gesso, gessi, gipsoteche, collezioni archeologiche, strumenti didattico-scientifici, plastica greco-romana, scultura antica, storia dell’archeologia, transfert culturale, invenzione della tradizione, identità nazionali
DOI
10.48676/unibo/amsdottorato/11406
Data di discussione
13 Dicembre 2023
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