Sessa, Mariarosaria
(2022)
Metilazione del DNA e Trapianto Allogenico di Cellule Staminali Emopoietiche, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Oncologia, ematologia e patologia, 34 Ciclo.
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Abstract
Il trapianto di cellule staminali emopoietiche rappresenta la terapia di scelta per numerose patologie
ematologiche. Tuttavia, la mortalità da trapianto (non relapse mortality-NRM), ha limitato per lungo tempo il suo utilizzo in pazienti di età >65 anni. L’età non può più essere considerata una
controindicazione assoluta al trapianto e il suo utilizzo in fasce di età un tempo ritenute non idonee è in sensibile aumento. La NRM è legata a tre ordini di complicanze: immunologiche (malattia del trapianto contro l’ospite, Graft versus-Host Disease -GVHD-), infettive e tossiche. La tossicità d’organo è direttamente correlata alla intensità del condizionamento che quindi viene ridotta in caso di comorbidità e nel paziente anziano. Tuttavia, ridurre l’intensità del condizionamento significa anche aumentare il rischio di ripresa della malattia ematologica di base e quindi tale aggiustamento
deve essere fatto in funzione di indici di invecchiamento e di comorbidità, al fine di non ridurre la
potenzialità curativa del trapianto. Per valutare le comorbidità abbiamo uno score altamente predittivo (Hematopoietic Cell Transplant-Comorbidity Index, di Sorror), mentre per valutare l’invecchiamento c’è una grande necessità clinica di marcatori innovativi di età biologica.
Il presente lavoro ha l’obiettivo di valutare, nei pazienti sottoposti a trapianto allogenico di
cellule staminali emopoietiche per tutte le indicazioni ematologiche, lo stato di metilazione del DNA, indice di età biologica. Lo scopo è di correlare l’epigenoma al rischio trapiantologico del singolo individuo.
Abstract
Il trapianto di cellule staminali emopoietiche rappresenta la terapia di scelta per numerose patologie
ematologiche. Tuttavia, la mortalità da trapianto (non relapse mortality-NRM), ha limitato per lungo tempo il suo utilizzo in pazienti di età >65 anni. L’età non può più essere considerata una
controindicazione assoluta al trapianto e il suo utilizzo in fasce di età un tempo ritenute non idonee è in sensibile aumento. La NRM è legata a tre ordini di complicanze: immunologiche (malattia del trapianto contro l’ospite, Graft versus-Host Disease -GVHD-), infettive e tossiche. La tossicità d’organo è direttamente correlata alla intensità del condizionamento che quindi viene ridotta in caso di comorbidità e nel paziente anziano. Tuttavia, ridurre l’intensità del condizionamento significa anche aumentare il rischio di ripresa della malattia ematologica di base e quindi tale aggiustamento
deve essere fatto in funzione di indici di invecchiamento e di comorbidità, al fine di non ridurre la
potenzialità curativa del trapianto. Per valutare le comorbidità abbiamo uno score altamente predittivo (Hematopoietic Cell Transplant-Comorbidity Index, di Sorror), mentre per valutare l’invecchiamento c’è una grande necessità clinica di marcatori innovativi di età biologica.
Il presente lavoro ha l’obiettivo di valutare, nei pazienti sottoposti a trapianto allogenico di
cellule staminali emopoietiche per tutte le indicazioni ematologiche, lo stato di metilazione del DNA, indice di età biologica. Lo scopo è di correlare l’epigenoma al rischio trapiantologico del singolo individuo.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Sessa, Mariarosaria
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
34
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
DNA methylation, allogeneic hematopoietic stem cell transplantation
URN:NBN
Data di discussione
21 Giugno 2022
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Sessa, Mariarosaria
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
34
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
DNA methylation, allogeneic hematopoietic stem cell transplantation
URN:NBN
Data di discussione
21 Giugno 2022
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