Di Giacinto, Federica
(2021)
Lettere di un re. Il Romanzo di Alessandro tra tradizione epistolare, storiografia e narrazione romanzesca, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Studi letterari e culturali, 31 Ciclo. DOI 10.48676/unibo/amsdottorato/9963.
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Abstract
Il presente lavoro è concepito come parziale revisione della complessa teoria sulla genesi del Romanzo di Alessandro che è stata elaborata da Reinhold Merkelbach e si è affermata nella critica filologica quale tesi vulgata.
Lo studioso tedesco ascrive la composizione dell’opera ad un “ingenuo” redattore che – verso la fine del III sec. d. C. – avrebbe maldestramente assemblato testi già esistenti, mutuati da due fonti distinte: una trattazione storiografica di età ellenistica e una corposa raccolta di lettere contenente brani cronologicamente e qualitativamente differenziati, oltre ad un vero e proprio romanzo epistolare. La congettura consente di giustificare alcune patenti incongruenze generate dall’innesto di lettere nel racconto; sembra trovare conferma, peraltro, nei testi restituiti dal PSI XII 1285, testimone del supposto Briefroman.
L’analisi delle missive qui condotta, tuttavia, rileva significative interconnessioni con il tessuto narrativo del Romanzo: sembra invalidare, pertanto, l’assunto fondamentale della ricostruzione di Merkelbach, ossia la presunta eterogeneità della componente epistolare rispetto a quella diegetica. Evidenzia, inoltre, che le lettere condivise con il papiro possono essere penetrate nel testo come aggiunte tarde.
La tradizione del Romanzo, del resto, è eccezionalmente aperta e contaminata: è verosimile che le vistose incoerenze presenti nella recensio vetusta (databile con largo margine di approssimazione entro la prima metà del IV sec. a. C.) siano già dovute ad una lunga e travagliata trasmissione, non all’imperizia di un singolo estensore ignorante e sconsiderato.
Ipotizzare l’origine del Romanzo in età ellenistica, come fanno Adolf Ausfeld e Richard Stoneman, permette di spiegare la presenza di materiali narrativi allogeni nella più antica redazione pervenuta. È altresì funzionale a definire l’incerta identità storico-letteraria del Romanzo: evidenti tratti di contiguità, infatti, emergono dal raffronto con i frammenti superstiti della perduta storiografia di IV e III sec. a. C.. Anche l’utilizzo delle lettere risulta compatibile con le convenzioni del genere storiografico.
Abstract
Il presente lavoro è concepito come parziale revisione della complessa teoria sulla genesi del Romanzo di Alessandro che è stata elaborata da Reinhold Merkelbach e si è affermata nella critica filologica quale tesi vulgata.
Lo studioso tedesco ascrive la composizione dell’opera ad un “ingenuo” redattore che – verso la fine del III sec. d. C. – avrebbe maldestramente assemblato testi già esistenti, mutuati da due fonti distinte: una trattazione storiografica di età ellenistica e una corposa raccolta di lettere contenente brani cronologicamente e qualitativamente differenziati, oltre ad un vero e proprio romanzo epistolare. La congettura consente di giustificare alcune patenti incongruenze generate dall’innesto di lettere nel racconto; sembra trovare conferma, peraltro, nei testi restituiti dal PSI XII 1285, testimone del supposto Briefroman.
L’analisi delle missive qui condotta, tuttavia, rileva significative interconnessioni con il tessuto narrativo del Romanzo: sembra invalidare, pertanto, l’assunto fondamentale della ricostruzione di Merkelbach, ossia la presunta eterogeneità della componente epistolare rispetto a quella diegetica. Evidenzia, inoltre, che le lettere condivise con il papiro possono essere penetrate nel testo come aggiunte tarde.
La tradizione del Romanzo, del resto, è eccezionalmente aperta e contaminata: è verosimile che le vistose incoerenze presenti nella recensio vetusta (databile con largo margine di approssimazione entro la prima metà del IV sec. a. C.) siano già dovute ad una lunga e travagliata trasmissione, non all’imperizia di un singolo estensore ignorante e sconsiderato.
Ipotizzare l’origine del Romanzo in età ellenistica, come fanno Adolf Ausfeld e Richard Stoneman, permette di spiegare la presenza di materiali narrativi allogeni nella più antica redazione pervenuta. È altresì funzionale a definire l’incerta identità storico-letteraria del Romanzo: evidenti tratti di contiguità, infatti, emergono dal raffronto con i frammenti superstiti della perduta storiografia di IV e III sec. a. C.. Anche l’utilizzo delle lettere risulta compatibile con le convenzioni del genere storiografico.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Di Giacinto, Federica
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
31
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Alexander Romance, Pseudo-Callisthenes, PSI XII 1285, P. Hamb. II 129, Fictional Letters, Epistolary Novel, Historiography, Historians of Alexander
URN:NBN
DOI
10.48676/unibo/amsdottorato/9963
Data di discussione
22 Ottobre 2021
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Di Giacinto, Federica
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
31
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Alexander Romance, Pseudo-Callisthenes, PSI XII 1285, P. Hamb. II 129, Fictional Letters, Epistolary Novel, Historiography, Historians of Alexander
URN:NBN
DOI
10.48676/unibo/amsdottorato/9963
Data di discussione
22 Ottobre 2021
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