Cavo, Giovanni Maria
(2017)
La tutela della salute tra razionalizzazione della spesa e concorrenza, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Istituzioni e mercati, diritti e tutele, 29 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/8241.
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Abstract
La tesi si propone di analizzare i principali strumenti posti in essere nell’ultimo ventennio per razionalizzare la spesa del servizio sanitario pubblico garantendo, al contempo, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, ossia di ciò che, secondo la definizione della giurisprudenza costituzionale, rappresenta il nucleo irriducibile del diritto alla salute tutelato dall’art. 32 Cost. e così, di fatto, l’ultimo presidio, in àmbito sanitario, di welfare state per come lo conosciamo. Riassumendo i risultati della ricerca, il lavoro mette in luce come, dopo una prima fase di “federalismo sanitario”, in cui autonomia e responsabilizzazione delle Regioni hanno rappresentato i punti cardinali della ricerca della suddetta razionalizzazione, si è assistito, sul finire del primo decennio del XXI secolo, ad un progressivo ri-accentramento di funzioni e, soprattutto, di definizione delle misure di contenimento dei costi del servizio sanitario pubblico cui poi le singole Regioni si sarebbero dovute attenere. Dall’analisi condotta è emerso che, se da un lato il suddetto percorso ha prodotto sino ad oggi effetti positivi, garantendo sia il contenimento della spesa sia il mantenimento dei livelli essenziali delle prestazioni, dall’altro potrebbe non essere più sufficiente nell’immediato futuro, se, come è verosimile attendersi guardando al trend degli ultimi anni, i finanziamenti destinati al Servizio Sanitario Nazionale continueranno a decrescere progressivamente. A questo proposito, sostenendo la necessità di passare a misure in grado di migliorare strutturalmente la qualità della spesa sanitaria piuttosto che contenerla con singole previsioni adottate ad hoc, si è mostrato come lo stimolo e l’amministrazione della concorrenza nei settori sanitari caratterizzati dalla presenza di operatori privati (case di cura ed imprese farmaceutiche), rappresentino ancora oggi validi strumenti per garantire livelli di spesa sempre (più) efficienti attraverso le condotte ed i comportamenti concorrenziale degli operatori. Permettendo, così, di non dover ancora incidere, riducendoli, sui livelli essenziali delle prestazioni garantiti agli utenti.
Abstract
La tesi si propone di analizzare i principali strumenti posti in essere nell’ultimo ventennio per razionalizzare la spesa del servizio sanitario pubblico garantendo, al contempo, l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza, ossia di ciò che, secondo la definizione della giurisprudenza costituzionale, rappresenta il nucleo irriducibile del diritto alla salute tutelato dall’art. 32 Cost. e così, di fatto, l’ultimo presidio, in àmbito sanitario, di welfare state per come lo conosciamo. Riassumendo i risultati della ricerca, il lavoro mette in luce come, dopo una prima fase di “federalismo sanitario”, in cui autonomia e responsabilizzazione delle Regioni hanno rappresentato i punti cardinali della ricerca della suddetta razionalizzazione, si è assistito, sul finire del primo decennio del XXI secolo, ad un progressivo ri-accentramento di funzioni e, soprattutto, di definizione delle misure di contenimento dei costi del servizio sanitario pubblico cui poi le singole Regioni si sarebbero dovute attenere. Dall’analisi condotta è emerso che, se da un lato il suddetto percorso ha prodotto sino ad oggi effetti positivi, garantendo sia il contenimento della spesa sia il mantenimento dei livelli essenziali delle prestazioni, dall’altro potrebbe non essere più sufficiente nell’immediato futuro, se, come è verosimile attendersi guardando al trend degli ultimi anni, i finanziamenti destinati al Servizio Sanitario Nazionale continueranno a decrescere progressivamente. A questo proposito, sostenendo la necessità di passare a misure in grado di migliorare strutturalmente la qualità della spesa sanitaria piuttosto che contenerla con singole previsioni adottate ad hoc, si è mostrato come lo stimolo e l’amministrazione della concorrenza nei settori sanitari caratterizzati dalla presenza di operatori privati (case di cura ed imprese farmaceutiche), rappresentino ancora oggi validi strumenti per garantire livelli di spesa sempre (più) efficienti attraverso le condotte ed i comportamenti concorrenziale degli operatori. Permettendo, così, di non dover ancora incidere, riducendoli, sui livelli essenziali delle prestazioni garantiti agli utenti.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Cavo, Giovanni Maria
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
29
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
spesa sanitaria; spending review; concorrenza; salute;
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/8241
Data di discussione
15 Settembre 2017
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Cavo, Giovanni Maria
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
29
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
spesa sanitaria; spending review; concorrenza; salute;
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/8241
Data di discussione
15 Settembre 2017
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