Viggiani, Roberta
(2008)
La determinazione del cortisolo nel pelo per la valutazione del benessere animale, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Endocrinologia degli animali domestici, 20 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/810.
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Abstract
La definizione di “benessere animale” e le modalità di determinazione di tale parametro
sono ancora ampiamente dibattute. C’è, però, una generale concordanza sul fatto che una
condizione di malessere dia origine a variazioni fisiologiche e comportamentali che possono essere
rilevate e misurate. Tra i parametri endocrini, il più studiato è, senza dubbio, il cortisolo, in quanto
connesso con l’attivazione dell’asse ipotalamico-pituitario-surrenale in condizioni di stress e quindi
ritenuto indicatore ideale di benessere, benché debba essere utilizzato con cautela in quanto un
aumento dei livelli di questo ormone non si verifica con ogni tipo di stressor. Inoltre, si deve
considerare che la raccolta del campione per effettuare le analisi, spesso implica il confinamento ed
il contenimento degli animali e può essere, quindi, essa stessa un fattore stressante andando ad
alterare i risultati.
Alla luce delle suddette conoscenze gli obiettivi scientifici di questa ricerca, condotta sul
gatto e sul cane, sono stati innanzitutto validare il metodo di dosaggio di cortisolo dal pelo e
stabilire se tale dosaggio può rappresentare un indicatore, non invasivo, di benessere dell’animale
(indice di “stress cronico”). In seguito, abbiamo voluto individuare i fattori di stress psico-sociale in
gatti che vivono in gattile, in condizioni di alta densità, analizzando i correlati comportamentali
ed ormonali dello stress e del benessere in questa condizione socio-ecologica, ricercando, in
particolare, l’evidenza ormonale di uno stato di stress prolungato e la messa in atto di strategie
comportamentali di contenimento dello stesso e il ruolo della marcatura visivo-feromonale,
inoltre abbiamo effettuato un confronto tra oasi feline di diversa estensione spaziale per valutare
come varia lo stress in rapporto allo spazio disponibile.
Invece, nel cane abbiamo voluto evidenziare eventuali differenze dei livelli ormonali tra cani
di proprietà e cani di canili, tra cani ospitati in diversi canili e tra cani che vivono in diverse realtà
familiari; abbiamo voluto valutare gli effetti di alcuni arricchimenti sui cani di canile ed, infine,
abbiamo analizzato cani sottoposti a specifici programmi si addestramento.
Il primo importante ed originale risultato raggiunto, che risponde al primo obiettivo della
ricerca, è stato la validazione del dosaggio radioimmunologico di cortisolo in campioni di pelo.
Questo risultato, a nostro avviso, apre una nuova finestra sul campo della diagnostica
endocrinologica metabolica. Attualmente, infatti, il monitoraggio ormonale viene effettuato su
campioni ematici la cui raccolta prevede un elevato stress (stress da prelievo) per l’animale data
l'invasività dell'operazione che modifica l’attività di ipotalamo-ipofisi-surrene e, dunque, provoca
repentine alterazioni delle concentrazioni ormonali. Questa metodica offre, quindi, il vantaggio
dell’estrema semplicità di raccolta del campione e, in più, il bassissimo costo del materiale
utilizzato.
Dalle ricerche condotte sui gatti di gattile sono scaturite preziose indicazioni per future
indagini sullo stress e sul comportamento sociale felino. I risultati dell’analisi congiunta del
comportamento e delle concentrazioni ormonali hanno evidenziato che la disponibilità di
postazioni di marcatura visivo-feromonale ha un effetto positivo sia sugli indicatori
comportamentali, sia su quelli ormonali di stress.
I risultati dell’analisi delle concentrazioni di cortisolo, derivanti dal confronto tra sette oasi
feline di diversa estensione spaziale hanno permesso di evidenziare un aumento dei livelli
dell’ormone inversamente proporzionale allo spazio disponibile.
Lo spazio disponibile, però, non è l’unico fattore da prendere in considerazione al fine di
assicurare il benessere dell’animale infatti, nelle colonie che presentavano instabilità sociale e
variabilità territoriale il cortisolo aveva valori elevati nonostante le notevoli disponibilità di spazio.
Infine, si è potuto costatare come anche lo stare appartati, aumenti proporzionalmente con
l’aumentare dello spazio. Questo comportamento risulta essere molto importante in quanto mitiga lo
stress ed è da prendere in considerazione nell’allestimento di colonie feline. Infatti, nelle colonie di
dimensioni ridotte dove lo stress è già alto, l’impossibilità dei soggetti di appartarsi può contribuire
a peggiorare la situazione; ecco perché si dovrebbero creare luoghi artificiali per fornire ai gatti la
possibilità di appartarsi, magari sfruttando gli spazi sopraelevati (tetti, alberi, ecc.).
Per quanto riguarda il confronto tra cani di proprietà e cani di canile non sono state
evidenziate differenze significative nei livelli di cortisolo nel pelo mentre abbiamo rilevato che
quest’ultimi sono influenzati dalla disponibilità di spazio: infatti sia i cani di proprietà che vivevano
in giardino, sia i cani dei canili che praticavano lo sgambamento presentavano livelli di cortisolo nel
pelo più bassi rispetto, rispettivamente, ai cani di proprietà che vivevano in appartamento o
appartamento/giardino e a quelli di canile che non praticavano lo sgambamento.
L’arricchimento ambientale fornito ai cani di canile ha esercitato un’influenza positiva
riducendo i livelli di cortisolo e migliorando la docilità dei soggetti, favorendone un’eventuale
adozione.
Si è inoltre messo in luce che i programmi di addestramento, eseguiti con tecniche “gentili”,
non comportano situazioni stressanti per l’animale e aiutano i cani ad esprimere doti di equilibrio
che rimarrebbero altrimenti celate dagli aspetti più istintivi del carattere. D’altra parte, l’impegno
agonistico prima di una competizione e il livello di addestramento raggiunto dai cani, influenzano le
concentrazioni di cortisolo a riposo e durante l’esercizio fisico.
Questi risultati possono sicuramente dare utili suggerimenti per la gestione e la cura di
gatti e cani al fine di migliorarne le condizioni di benessere.
Abstract
La definizione di “benessere animale” e le modalità di determinazione di tale parametro
sono ancora ampiamente dibattute. C’è, però, una generale concordanza sul fatto che una
condizione di malessere dia origine a variazioni fisiologiche e comportamentali che possono essere
rilevate e misurate. Tra i parametri endocrini, il più studiato è, senza dubbio, il cortisolo, in quanto
connesso con l’attivazione dell’asse ipotalamico-pituitario-surrenale in condizioni di stress e quindi
ritenuto indicatore ideale di benessere, benché debba essere utilizzato con cautela in quanto un
aumento dei livelli di questo ormone non si verifica con ogni tipo di stressor. Inoltre, si deve
considerare che la raccolta del campione per effettuare le analisi, spesso implica il confinamento ed
il contenimento degli animali e può essere, quindi, essa stessa un fattore stressante andando ad
alterare i risultati.
Alla luce delle suddette conoscenze gli obiettivi scientifici di questa ricerca, condotta sul
gatto e sul cane, sono stati innanzitutto validare il metodo di dosaggio di cortisolo dal pelo e
stabilire se tale dosaggio può rappresentare un indicatore, non invasivo, di benessere dell’animale
(indice di “stress cronico”). In seguito, abbiamo voluto individuare i fattori di stress psico-sociale in
gatti che vivono in gattile, in condizioni di alta densità, analizzando i correlati comportamentali
ed ormonali dello stress e del benessere in questa condizione socio-ecologica, ricercando, in
particolare, l’evidenza ormonale di uno stato di stress prolungato e la messa in atto di strategie
comportamentali di contenimento dello stesso e il ruolo della marcatura visivo-feromonale,
inoltre abbiamo effettuato un confronto tra oasi feline di diversa estensione spaziale per valutare
come varia lo stress in rapporto allo spazio disponibile.
Invece, nel cane abbiamo voluto evidenziare eventuali differenze dei livelli ormonali tra cani
di proprietà e cani di canili, tra cani ospitati in diversi canili e tra cani che vivono in diverse realtà
familiari; abbiamo voluto valutare gli effetti di alcuni arricchimenti sui cani di canile ed, infine,
abbiamo analizzato cani sottoposti a specifici programmi si addestramento.
Il primo importante ed originale risultato raggiunto, che risponde al primo obiettivo della
ricerca, è stato la validazione del dosaggio radioimmunologico di cortisolo in campioni di pelo.
Questo risultato, a nostro avviso, apre una nuova finestra sul campo della diagnostica
endocrinologica metabolica. Attualmente, infatti, il monitoraggio ormonale viene effettuato su
campioni ematici la cui raccolta prevede un elevato stress (stress da prelievo) per l’animale data
l'invasività dell'operazione che modifica l’attività di ipotalamo-ipofisi-surrene e, dunque, provoca
repentine alterazioni delle concentrazioni ormonali. Questa metodica offre, quindi, il vantaggio
dell’estrema semplicità di raccolta del campione e, in più, il bassissimo costo del materiale
utilizzato.
Dalle ricerche condotte sui gatti di gattile sono scaturite preziose indicazioni per future
indagini sullo stress e sul comportamento sociale felino. I risultati dell’analisi congiunta del
comportamento e delle concentrazioni ormonali hanno evidenziato che la disponibilità di
postazioni di marcatura visivo-feromonale ha un effetto positivo sia sugli indicatori
comportamentali, sia su quelli ormonali di stress.
I risultati dell’analisi delle concentrazioni di cortisolo, derivanti dal confronto tra sette oasi
feline di diversa estensione spaziale hanno permesso di evidenziare un aumento dei livelli
dell’ormone inversamente proporzionale allo spazio disponibile.
Lo spazio disponibile, però, non è l’unico fattore da prendere in considerazione al fine di
assicurare il benessere dell’animale infatti, nelle colonie che presentavano instabilità sociale e
variabilità territoriale il cortisolo aveva valori elevati nonostante le notevoli disponibilità di spazio.
Infine, si è potuto costatare come anche lo stare appartati, aumenti proporzionalmente con
l’aumentare dello spazio. Questo comportamento risulta essere molto importante in quanto mitiga lo
stress ed è da prendere in considerazione nell’allestimento di colonie feline. Infatti, nelle colonie di
dimensioni ridotte dove lo stress è già alto, l’impossibilità dei soggetti di appartarsi può contribuire
a peggiorare la situazione; ecco perché si dovrebbero creare luoghi artificiali per fornire ai gatti la
possibilità di appartarsi, magari sfruttando gli spazi sopraelevati (tetti, alberi, ecc.).
Per quanto riguarda il confronto tra cani di proprietà e cani di canile non sono state
evidenziate differenze significative nei livelli di cortisolo nel pelo mentre abbiamo rilevato che
quest’ultimi sono influenzati dalla disponibilità di spazio: infatti sia i cani di proprietà che vivevano
in giardino, sia i cani dei canili che praticavano lo sgambamento presentavano livelli di cortisolo nel
pelo più bassi rispetto, rispettivamente, ai cani di proprietà che vivevano in appartamento o
appartamento/giardino e a quelli di canile che non praticavano lo sgambamento.
L’arricchimento ambientale fornito ai cani di canile ha esercitato un’influenza positiva
riducendo i livelli di cortisolo e migliorando la docilità dei soggetti, favorendone un’eventuale
adozione.
Si è inoltre messo in luce che i programmi di addestramento, eseguiti con tecniche “gentili”,
non comportano situazioni stressanti per l’animale e aiutano i cani ad esprimere doti di equilibrio
che rimarrebbero altrimenti celate dagli aspetti più istintivi del carattere. D’altra parte, l’impegno
agonistico prima di una competizione e il livello di addestramento raggiunto dai cani, influenzano le
concentrazioni di cortisolo a riposo e durante l’esercizio fisico.
Questi risultati possono sicuramente dare utili suggerimenti per la gestione e la cura di
gatti e cani al fine di migliorarne le condizioni di benessere.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Viggiani, Roberta
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
20
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
cortisolo pelo benessere cane gatto
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/810
Data di discussione
16 Maggio 2008
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Viggiani, Roberta
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
20
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
cortisolo pelo benessere cane gatto
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/810
Data di discussione
16 Maggio 2008
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