Calderone, Manuela
(2014)
In vivo evaluation of the translations of the gleno-humeral joint using Magnetic resonance imaging, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Bioingegneria, 26 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/6439.
Documenti full-text disponibili:
Abstract
L’articolazione gleno-omerale rappresenta l’articolazione più mobile del corpo umano. Le ragioni di
ciò sono da ricondursi alla parziale congruenza tra la testa omerale che si articola con la più piccola
cavità glenoidea (rapporto 3:1). La lassità dell’articolazione gleno-omerale rappresenta l’attitudine
della testa omerale a essere traslata passivamente rispetto alla cavità glenoidea; essa garantisce, quando
fisiologica, il normale range di movimento dell’articolazione. Gli spostamenti lineari tridimensionali
(lassità) sono stati misurati, sia in vivo sia in vitro per mezzo di diverse tecniche strumentali. In vivo gli
spostamenti dell’articolazione gleno-omerale sono stati valutati con sistemi stereofotogrammetrici,
sensori di tracciamento elettromagnetici, e tecniche di bio-imaging.
Sia i sistemi stereofotogrammetrici sia i dispositivi di tracciamento elettromagnetici, a causa della
deformazione dei tessuti molli che circondano le ossa, non sono adatti a stimare accuratamente piccoli
spostamenti, come possono essere le traslazioni dell’articolazione gleno-omerale. Le tecniche di bioimaging
possono garantire un’accurata descrizione della cinematica articolare (spostamenti lineari e
angolari), ma a causa dell’esposizione alle radiazioni molte di queste tecniche, come la tomografia
assiale computerizzata e la fluoroscopia, sono invasive per i pazienti. Tra le tecniche di bio-imaging,
un’alternativa che può garantire un accettabile livello di accuratezza e che risulta innocua per i pazienti
è rappresentata dall’imaging di risonanza magnetica (RM). Sfortunatamente, solo pochi studi sono stati
condotti sull’analisi tridimensionale e pochi dati sono disponibili in situazioni in cui l’articolazione è
soggetta all’azione di carichi esterni noti.
L’obiettivo generale di questa tesi di dottorato è di sviluppare una metodologia non invasiva basata
sulla RM aperta per la valutazione in vivo delle componenti traslazionali dell’articolazione glenoomerale
in soggetti sani e con l’applicazione di carichi esterni.
Abstract
L’articolazione gleno-omerale rappresenta l’articolazione più mobile del corpo umano. Le ragioni di
ciò sono da ricondursi alla parziale congruenza tra la testa omerale che si articola con la più piccola
cavità glenoidea (rapporto 3:1). La lassità dell’articolazione gleno-omerale rappresenta l’attitudine
della testa omerale a essere traslata passivamente rispetto alla cavità glenoidea; essa garantisce, quando
fisiologica, il normale range di movimento dell’articolazione. Gli spostamenti lineari tridimensionali
(lassità) sono stati misurati, sia in vivo sia in vitro per mezzo di diverse tecniche strumentali. In vivo gli
spostamenti dell’articolazione gleno-omerale sono stati valutati con sistemi stereofotogrammetrici,
sensori di tracciamento elettromagnetici, e tecniche di bio-imaging.
Sia i sistemi stereofotogrammetrici sia i dispositivi di tracciamento elettromagnetici, a causa della
deformazione dei tessuti molli che circondano le ossa, non sono adatti a stimare accuratamente piccoli
spostamenti, come possono essere le traslazioni dell’articolazione gleno-omerale. Le tecniche di bioimaging
possono garantire un’accurata descrizione della cinematica articolare (spostamenti lineari e
angolari), ma a causa dell’esposizione alle radiazioni molte di queste tecniche, come la tomografia
assiale computerizzata e la fluoroscopia, sono invasive per i pazienti. Tra le tecniche di bio-imaging,
un’alternativa che può garantire un accettabile livello di accuratezza e che risulta innocua per i pazienti
è rappresentata dall’imaging di risonanza magnetica (RM). Sfortunatamente, solo pochi studi sono stati
condotti sull’analisi tridimensionale e pochi dati sono disponibili in situazioni in cui l’articolazione è
soggetta all’azione di carichi esterni noti.
L’obiettivo generale di questa tesi di dottorato è di sviluppare una metodologia non invasiva basata
sulla RM aperta per la valutazione in vivo delle componenti traslazionali dell’articolazione glenoomerale
in soggetti sani e con l’applicazione di carichi esterni.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Calderone, Manuela
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Scuola di dottorato
Scienze e ingegneria dell'informazione
Ciclo
26
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Glenohumeral translation, Anatomical coordinate system, Shoulder laxity, open MRI
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/6439
Data di discussione
9 Maggio 2014
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Calderone, Manuela
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Scuola di dottorato
Scienze e ingegneria dell'informazione
Ciclo
26
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Glenohumeral translation, Anatomical coordinate system, Shoulder laxity, open MRI
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/6439
Data di discussione
9 Maggio 2014
URI
Statistica sui download
Gestione del documento: