La riflessione poetica nei frammenti di Aristofane

Questa dissertazione offre un’analisi approfondita di diciotto frammenti di Aristofane (30, 31, 58, 264, 265, 346, 347, 348, 392, 466, 488, 543, 682, 688, 694, 706, 719 K.-A.) che trattano la riflessione del commediografo sulla poesia. Un’Introduzione definisce la cornice teorica entro la quale è studiato il concetto di “riflessione poetica” e sintetizza il modo in cui la critica ha analizzato i testi di Aristofane sotto questo aspetto. Oltre a corredare ogni frammento di un apparato critico, discuto i principali problemi testuali in un commento finalizzato a rintracciare: a) la sezione cui il frammento probabilmente apparteneva in base al suo metro; b) come la riflessione poetica è sviluppata; c) un puntuale commento al testo. Ulteriori peculiarità riguardanti i singoli frammenti sono discusse prima del commento al testo. Il risultato dell’analisi è duplice: anzitutto, l’autorappresentazione di Aristofane risponde coerentemente alle fasi poetiche elencate nelle Vespe. Inoltre, il ben noto concetto di identità tra un autore e la propria opera (qui denominato “principio di identità poetica”), che si riteneva un mero strumento della derisione, è impiegato dal poeta non solo relativamente agli altri autori ma anche su di sé, nell’ambito della propria critica letteraria. Un diciannovesimo frammento, il *322 K.-A., è posto in un’Appendice perché di paternità incerta.