L'altro eccezionalismo: William Appleman Williams tra storia, storiografia e impegno civile

Di Blasio, Mariadele (2012) L'altro eccezionalismo: William Appleman Williams tra storia, storiografia e impegno civile, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Storia dell'Età contemporanea nei secoli XIX e XX "Federico Chabod", 24 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/4791.
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Abstract

La storiografia statunitense, a partire dagli anni Cinquanta, vide l’affermarsi di una nuova interpretazione della politica estera americana. Archiviata la storia diplomatica come storia dei trattati o storia delle interazioni delle élites dominanti, abbandonata una visione incentrata sull’equilibrio di potenza, il dibattito storiografico si arricchì della cosiddetta interpretazione «revisionista», antitetica rispetto a quella che, fino a quel momento, aveva predominato. Soggetto di analisi storica restava sempre lo Stato ma l’enfasi maggiore era posta sui fattori economici che ne influenzavano l’azione: si metteva in rilievo l’interazione tra l’interesse privato e il soggetto statale. Capofila di questa nuova scuola fu William Appleman Williams. Questa ricerca si pone l’obiettivo di delineare il contesto storiografico dal quale emersero gli studi di Williams e di cui egli ne roviesciò alcuni assunti fondamentali. Si intende tracciare il suo percorso intellettuale – storiografico e pubblico – al fine di restituire la complessità di un personaggio che divenne un vero e proprio «intellettuale pubblico». I quesiti, a cui questa ricerca vuole dar risposta riguardano l’evoluzione del percorso intellettuale di Williams tanto in ambito storiografico quanto, più in generale, in quello pubblico; il contributo alla ridefinizione dell’identità statunitense e del suo ruolo internazionale; il lascito della sua riflessione nella storiografia. Prendendo le mosse dall’idea di frontiera proposta da Turner, Williams sostenne che la fine dell’espansione territoriale «interna» aveva obbligato gli Stati Uniti a cercare nuovi mercati per il proprio surplus. Era stata tale necessità a catalizzare la Open Door Diplomacy, guidata da ragioni economiche, che presto identificarono l’interesse nazionale per trasformarsi in una vera e propria ideologia nel XX secolo.L’esito di tale politica estera fu la creazione di un impero non più territoriale ma frutto dell’espansione economica. E proprio questa riflessione sull’impero influenzò, negli anni Sessanta, la protesta studentesca che chiese un ripensamento del ruolo internazionale degli Stati Uniti.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Di Blasio, Mariadele
Supervisore
Dottorato di ricerca
Scuola di dottorato
Scienze politiche e sociali
Ciclo
24
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
US Foreign Policy, US Historiography, William Appleman Williams,Public Intellectual, Empire
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/4791
Data di discussione
11 Giugno 2012
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