Caiazzo, Rosa
(2024)
Tradizioni e pratiche mediche nella Lucania tirrenica dall’antichità al primo Medioevo, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Philosophy, science, cognition, and semiotics (pscs), 36 Ciclo.
Documenti full-text disponibili:
Abstract
Fin dall’epoca arcaica (VI sec. a.C.), il territorio anticamente noto come Lucania ha conosciuto la diffusione di tradizioni mediche che sembrano aver resistito nel tempo almeno fino al IX sec. d.C.
Le testimonianze archeologiche e le fonti letterarie di cui disponiamo si concentrano maggiormente sulle città di Velia e Paestum. Per esempio, le tre erme rinvenute a Velia e dedicate ad altrettanti medici, detti ognuno Οὖλις e φώλαρχος, hanno portato la maggior parte degli studiosi a concludere che nella fase più antica della sua storia la città ospitasse un collegium di medici-sacerdoti che praticavano rituali incubatori.
Riguardo alle tradizioni mediche di Poseidonia/Paestum, invece, un’importante mole di testimonianze converge sulla coltivazione di una rinomata varietà di rose, frequentemente citata nelle fonti a partire dal I sec. a.C., che poteva essere utilizzata in diversi ambiti della vita quotidiana, come la cosmesi e la cucina, ma anche la medicina. Nel forum della città, inoltre, trovavano spazio diverse botteghe di unguentarii, tra cui almeno una dotata di una pressa per l’estrazione dell’olio da utilizzare come base per i profumi. L’attività dei profumieri e l’abbondante produzione di rose inducono a pensare che a Paestum fosse confezionato il rosaceum, o ῥόδινον, un unguento alle rose di cui si faceva ampio uso cosmetico, ma al quale i medici riconoscevano anche proprietà curative.
Malgrado in epoca tardoantica le testimonianze diventino più lacunose, interessanti documentazioni sulle attività mediche locali si ritrovano nell’opera di Simmaco e in quella di Cassiodoro. Tra le fonti più tarde va annoverato infine Walahfrido Strabone (IX sec. d.C.), autore del poemetto De cultura hortorum, in cui si accenna a un’ars praticata dai pestani attinente all’ambito medico. Sembrerebbe, quindi, che anche in un’età così tarda la città lucana fosse ancora percepita come terra di conoscenze legate alla medicina.
Abstract
Fin dall’epoca arcaica (VI sec. a.C.), il territorio anticamente noto come Lucania ha conosciuto la diffusione di tradizioni mediche che sembrano aver resistito nel tempo almeno fino al IX sec. d.C.
Le testimonianze archeologiche e le fonti letterarie di cui disponiamo si concentrano maggiormente sulle città di Velia e Paestum. Per esempio, le tre erme rinvenute a Velia e dedicate ad altrettanti medici, detti ognuno Οὖλις e φώλαρχος, hanno portato la maggior parte degli studiosi a concludere che nella fase più antica della sua storia la città ospitasse un collegium di medici-sacerdoti che praticavano rituali incubatori.
Riguardo alle tradizioni mediche di Poseidonia/Paestum, invece, un’importante mole di testimonianze converge sulla coltivazione di una rinomata varietà di rose, frequentemente citata nelle fonti a partire dal I sec. a.C., che poteva essere utilizzata in diversi ambiti della vita quotidiana, come la cosmesi e la cucina, ma anche la medicina. Nel forum della città, inoltre, trovavano spazio diverse botteghe di unguentarii, tra cui almeno una dotata di una pressa per l’estrazione dell’olio da utilizzare come base per i profumi. L’attività dei profumieri e l’abbondante produzione di rose inducono a pensare che a Paestum fosse confezionato il rosaceum, o ῥόδινον, un unguento alle rose di cui si faceva ampio uso cosmetico, ma al quale i medici riconoscevano anche proprietà curative.
Malgrado in epoca tardoantica le testimonianze diventino più lacunose, interessanti documentazioni sulle attività mediche locali si ritrovano nell’opera di Simmaco e in quella di Cassiodoro. Tra le fonti più tarde va annoverato infine Walahfrido Strabone (IX sec. d.C.), autore del poemetto De cultura hortorum, in cui si accenna a un’ars praticata dai pestani attinente all’ambito medico. Sembrerebbe, quindi, che anche in un’età così tarda la città lucana fosse ancora percepita come terra di conoscenze legate alla medicina.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Caiazzo, Rosa
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
36
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Velia, Paestum, Elea, Poseidonia, medicina, Parmenide, Lucania, rosa, Οὖλις, φώλαρχος
URN:NBN
Data di discussione
24 Giugno 2024
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Caiazzo, Rosa
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
36
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Velia, Paestum, Elea, Poseidonia, medicina, Parmenide, Lucania, rosa, Οὖλις, φώλαρχος
URN:NBN
Data di discussione
24 Giugno 2024
URI
Gestione del documento: