Lanzavecchia, Alberto
(2008)
Strategie competitive e modelli organizzativi dei Confidi alla luce del nuovo quadro normativo, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Mercati e intermediari finanziari, 20 Ciclo.
Documenti full-text disponibili:
Abstract
In Italia, il contesto legislativo e l’ambiente competitivo dei Confidi è profondamente mutato negli ultimi
anni a seguito dell’emanazione di due nuove normative: la “Legge Quadro” sui Confidi e la nuova
regolamentazione del capitale di vigilanza nelle banche (c.d. "Basilea 2").
la Legge Quadro impone ai Confidi di adottare uno dei seguenti status societari: i) ente iscritto all’albo di
cui all’art. 106 del Testo Unico Bancario (TUB); ii) ente iscritto all’albo di cui all’art. 107 del Testo Unico
Bancario; iii) banca cooperativa di garanzia collettiva dei fidi. Fermi restando i requisiti soggettivi sui
garanti ammessi da Basilea 2, la modalità tecnica finora utilizzata dai Confidi non risponde ai requisiti
oggettivi.
Il pensiero strategico si enuclea nelle seguenti domande: A) qual è la missione del Confidi (perché
esistono i Confidi)? B) Quali prodotti e servizi dovrebbero offrire per raggiungere la loro missione? C)
Quale modello organizzativo e di governance si conforma meglio per l'offerta dei prodotti e servizi
individuati come necessari per il raggiungimento della missione?
Le riflessioni condotte nell’ambito di un quadro di riferimento delineato dal ruolo delle garanzie nel
mercato del credito bancario, dalle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”, dalla
“Legge Quadro” sui e, infine, dall’assetto istituzionale ed operativo dei Confidi si riassumono nelle
seguenti deduzioni:
Proposizione I: segmentare la domanda prima di adeguare l’offerta;
Proposizione II: le operazioni tranched cover sono un'alternativa relativamente efficiente per
l'operatività dei Confidi, anche per quelli non vigilati;
Proposizione III: solo i Confidi‐banca hanno la necessità di dotarsi di un rating esterno;
Proposizione IV: le banche sono nuovi Clienti dei Confidi: offrire servizi di outsourcing (remunerati), ma
non impieghi di capitale;
Proposizione V: le aggregazioni inter settoriali nel medesimo territorio sono da preferirsi alle
aggregazioni inter territoriali fra Confidi del medesimo settore.
Alle future ricerche è affidato il compito di verificare: quali opzioni strategiche nel concreato siano state
applicate; quali siano state le determinati di tali scelte; il grado di soddisfacimento dei bisogni degli
stakeholder dei Confidi; misurare i benefici conseguiti nell'efficienza allocativa del credito.
Abstract
In Italia, il contesto legislativo e l’ambiente competitivo dei Confidi è profondamente mutato negli ultimi
anni a seguito dell’emanazione di due nuove normative: la “Legge Quadro” sui Confidi e la nuova
regolamentazione del capitale di vigilanza nelle banche (c.d. "Basilea 2").
la Legge Quadro impone ai Confidi di adottare uno dei seguenti status societari: i) ente iscritto all’albo di
cui all’art. 106 del Testo Unico Bancario (TUB); ii) ente iscritto all’albo di cui all’art. 107 del Testo Unico
Bancario; iii) banca cooperativa di garanzia collettiva dei fidi. Fermi restando i requisiti soggettivi sui
garanti ammessi da Basilea 2, la modalità tecnica finora utilizzata dai Confidi non risponde ai requisiti
oggettivi.
Il pensiero strategico si enuclea nelle seguenti domande: A) qual è la missione del Confidi (perché
esistono i Confidi)? B) Quali prodotti e servizi dovrebbero offrire per raggiungere la loro missione? C)
Quale modello organizzativo e di governance si conforma meglio per l'offerta dei prodotti e servizi
individuati come necessari per il raggiungimento della missione?
Le riflessioni condotte nell’ambito di un quadro di riferimento delineato dal ruolo delle garanzie nel
mercato del credito bancario, dalle “Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche”, dalla
“Legge Quadro” sui e, infine, dall’assetto istituzionale ed operativo dei Confidi si riassumono nelle
seguenti deduzioni:
Proposizione I: segmentare la domanda prima di adeguare l’offerta;
Proposizione II: le operazioni tranched cover sono un'alternativa relativamente efficiente per
l'operatività dei Confidi, anche per quelli non vigilati;
Proposizione III: solo i Confidi‐banca hanno la necessità di dotarsi di un rating esterno;
Proposizione IV: le banche sono nuovi Clienti dei Confidi: offrire servizi di outsourcing (remunerati), ma
non impieghi di capitale;
Proposizione V: le aggregazioni inter settoriali nel medesimo territorio sono da preferirsi alle
aggregazioni inter territoriali fra Confidi del medesimo settore.
Alle future ricerche è affidato il compito di verificare: quali opzioni strategiche nel concreato siano state
applicate; quali siano state le determinati di tali scelte; il grado di soddisfacimento dei bisogni degli
stakeholder dei Confidi; misurare i benefici conseguiti nell'efficienza allocativa del credito.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Lanzavecchia, Alberto
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
20
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
confidi strategia garanzie esterne basilea 2
URN:NBN
Data di discussione
11 Aprile 2008
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Lanzavecchia, Alberto
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
20
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
confidi strategia garanzie esterne basilea 2
URN:NBN
Data di discussione
11 Aprile 2008
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