Loss, Edward
(2019)
Spia e Dominus Spiarum nei documenti di carattere pubblico del Duecento, Trecento e Quattrocento a Bologna e in altre città, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Storia culture civilta', 31 Ciclo. DOI 10.48676/unibo/amsdottorato/8941.
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Abstract
A partire dalla seconda metà del XX secolo, il tema dello spionaggio ha goduto di notevole attenzione da parte dei grandi mezzi d’informazione. L’argomento è stato anche ricca fonte d’ispirazione cinematografica e letteraria, avendoci tramandato personaggi come James Bond e Mata Hari, che hanno donato alla figura della spia un certo glamour nella contemporaneità. Dal punto di vista storiografico, tuttavia, lo spionaggio non ha avuto la stessa sorte. A metà degli anni ’90, Paolo Preto si lamentava che neanche per Venezia, la “madre delle spie” durante l’epoca Moderna, si poteva contare un numero sufficiente di lavori storiografici seri, realizzati tramite la disamina approfondita della documentazione manoscritta. Se per la modernità la disponibilità di lavori è scarsa, per quanto riguarda il Medioevo, che ancora oggi viene etichettato come il periodo storico dei “secoli bui”, la situazione è ancora peggiore. Nel 2008, Aude Cirier ha constatato che, nonostante le fonti riguardanti le spie e lo spionaggio nel Medioevo non fossero per nulla assenti negli archivi, soprattutto in quelli italiani, la storia dello spionaggio e delle pratiche di ottenimento di informazione riservata era ancora tutta da scrivere.
La presente ricerca si dedica dunque allo studio di una delle più precoci forme di istituzionalizzazione dello spionaggio promosso dalle città dell’Italia centro-settentrionale durante il basso Medievo, ossia l’Officio Spiarum, l’Ufficio delle Spie attivo a Bologna nel Duecento e Trecento. In questa sede, partendo dallo studio di fonti manoscritte presenti nell’Archivio di Stato di Bologna, non solo si vogliono ricostruire gli aspetti normativi e finanziari di tale ufficio, ma si vuole anche tentare di comprenderlo dal punto di vista del personale coinvolto in esso. Si dedica inoltre ampio spazio a discutere la figura della spia, nonché le modalità di differenziazione di questo ruolo da altre figure inviate al di fuori della città, quale ad esempio l’ambasciatore.
Abstract
A partire dalla seconda metà del XX secolo, il tema dello spionaggio ha goduto di notevole attenzione da parte dei grandi mezzi d’informazione. L’argomento è stato anche ricca fonte d’ispirazione cinematografica e letteraria, avendoci tramandato personaggi come James Bond e Mata Hari, che hanno donato alla figura della spia un certo glamour nella contemporaneità. Dal punto di vista storiografico, tuttavia, lo spionaggio non ha avuto la stessa sorte. A metà degli anni ’90, Paolo Preto si lamentava che neanche per Venezia, la “madre delle spie” durante l’epoca Moderna, si poteva contare un numero sufficiente di lavori storiografici seri, realizzati tramite la disamina approfondita della documentazione manoscritta. Se per la modernità la disponibilità di lavori è scarsa, per quanto riguarda il Medioevo, che ancora oggi viene etichettato come il periodo storico dei “secoli bui”, la situazione è ancora peggiore. Nel 2008, Aude Cirier ha constatato che, nonostante le fonti riguardanti le spie e lo spionaggio nel Medioevo non fossero per nulla assenti negli archivi, soprattutto in quelli italiani, la storia dello spionaggio e delle pratiche di ottenimento di informazione riservata era ancora tutta da scrivere.
La presente ricerca si dedica dunque allo studio di una delle più precoci forme di istituzionalizzazione dello spionaggio promosso dalle città dell’Italia centro-settentrionale durante il basso Medievo, ossia l’Officio Spiarum, l’Ufficio delle Spie attivo a Bologna nel Duecento e Trecento. In questa sede, partendo dallo studio di fonti manoscritte presenti nell’Archivio di Stato di Bologna, non solo si vogliono ricostruire gli aspetti normativi e finanziari di tale ufficio, ma si vuole anche tentare di comprenderlo dal punto di vista del personale coinvolto in esso. Si dedica inoltre ampio spazio a discutere la figura della spia, nonché le modalità di differenziazione di questo ruolo da altre figure inviate al di fuori della città, quale ad esempio l’ambasciatore.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Loss, Edward
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
31
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Spie, Officio Spiarum, Bologna, Duecento, Trecento
URN:NBN
DOI
10.48676/unibo/amsdottorato/8941
Data di discussione
18 Marzo 2019
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Loss, Edward
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
31
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Spie, Officio Spiarum, Bologna, Duecento, Trecento
URN:NBN
DOI
10.48676/unibo/amsdottorato/8941
Data di discussione
18 Marzo 2019
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