Guardigli, Elena
(2019)
Le misure preventive patrimoniali antimafia: il difficile equilibrio tra interesse pubblico e tutela dei terzi di buona fede, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Scienze giuridiche - phd in legal studies, 31 Ciclo. DOI 10.48676/unibo/amsdottorato/8922.
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Abstract
Il Codice Antimafia, nella parte dedicata alle misure preventive patrimoniali, consente l’aggressione dei beni che risultino nella titolarità formale di terzi, qualora l’indiziato ne abbia la disponibilità, nonché di quelli nella titolarità di quest’ultimo, sui quali i terzi vantino diritti di godimento o di garanzia. Tale sistema mira ad evitare che l’efficacia degli strumenti patrimoniali antimafia sia vanificata a causa di espedienti giuridici di interposizione fittizia o reale, ma non può spingersi fino a sacrificare ingiustamente i diritti vantati dai terzi di buona fede.
I titoli II e IV del Codice Antimafia – dedicati alle misure preventive di carattere patrimoniale e alla tutela dei terzi – presentano talune contraddizioni e contengono disposizioni che non garantiscono un’adeguata tutela di chi, pur essendo estraneo al reato, sia titolare di diritti sui beni oggetto dei provvedimenti ablatori.
Di tali aspetti si occupa l’elaborato, la cui struttura riflette il percorso seguito dall’autore. All’analisi della disciplina delle misure preventive patrimoniali antimafia e delle singole disposizioni concernenti la tutela dei terzi titolari di diritti sui beni sottoposti alla misura ablatoria, hanno fatto seguito l’esame dei principi e delle disposizioni di rango costituzionale – anzitutto il principio di ragionevolezza – europeo ed internazionale interessati dalla normativa antimafia e l’approfondimento di due tematiche di carattere civilistico: la natura dell’acquisto dei beni da parte dello Stato e la declinazione del concetto di “buona fede” nello specifico settore di riferimento.
Muovendo dalle conclusioni a cui si è pervenuti, sono state ricercate le soluzioni più confacenti alle criticità sollevate, ponderando le conseguenze delle misure stesse nella sfera giuridica dei soggetti differenti dall’indiziato e prestando attenzione al rispetto dei principi di rango costituzionale, oltre che di quelli sanciti a livello europeo ed internazionale, senza però frustrare la ratio delle misure preventive patrimoniali antimafia.
Abstract
Il Codice Antimafia, nella parte dedicata alle misure preventive patrimoniali, consente l’aggressione dei beni che risultino nella titolarità formale di terzi, qualora l’indiziato ne abbia la disponibilità, nonché di quelli nella titolarità di quest’ultimo, sui quali i terzi vantino diritti di godimento o di garanzia. Tale sistema mira ad evitare che l’efficacia degli strumenti patrimoniali antimafia sia vanificata a causa di espedienti giuridici di interposizione fittizia o reale, ma non può spingersi fino a sacrificare ingiustamente i diritti vantati dai terzi di buona fede.
I titoli II e IV del Codice Antimafia – dedicati alle misure preventive di carattere patrimoniale e alla tutela dei terzi – presentano talune contraddizioni e contengono disposizioni che non garantiscono un’adeguata tutela di chi, pur essendo estraneo al reato, sia titolare di diritti sui beni oggetto dei provvedimenti ablatori.
Di tali aspetti si occupa l’elaborato, la cui struttura riflette il percorso seguito dall’autore. All’analisi della disciplina delle misure preventive patrimoniali antimafia e delle singole disposizioni concernenti la tutela dei terzi titolari di diritti sui beni sottoposti alla misura ablatoria, hanno fatto seguito l’esame dei principi e delle disposizioni di rango costituzionale – anzitutto il principio di ragionevolezza – europeo ed internazionale interessati dalla normativa antimafia e l’approfondimento di due tematiche di carattere civilistico: la natura dell’acquisto dei beni da parte dello Stato e la declinazione del concetto di “buona fede” nello specifico settore di riferimento.
Muovendo dalle conclusioni a cui si è pervenuti, sono state ricercate le soluzioni più confacenti alle criticità sollevate, ponderando le conseguenze delle misure stesse nella sfera giuridica dei soggetti differenti dall’indiziato e prestando attenzione al rispetto dei principi di rango costituzionale, oltre che di quelli sanciti a livello europeo ed internazionale, senza però frustrare la ratio delle misure preventive patrimoniali antimafia.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Guardigli, Elena
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
31
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Misure preventive; Codice Antimafia; Confisca; Sequestro; Tutela; Terzi di buona fede; Natura dell'acquisto; Principio di ragionevolezza.
URN:NBN
DOI
10.48676/unibo/amsdottorato/8922
Data di discussione
12 Aprile 2019
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Guardigli, Elena
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
31
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Misure preventive; Codice Antimafia; Confisca; Sequestro; Tutela; Terzi di buona fede; Natura dell'acquisto; Principio di ragionevolezza.
URN:NBN
DOI
10.48676/unibo/amsdottorato/8922
Data di discussione
12 Aprile 2019
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