Il ruolo del virus dell'immunodeficienza umana nelle alterazioni linfocitarie e nella coinfezione da Leishmania

Longo, Serena (2018) Il ruolo del virus dell'immunodeficienza umana nelle alterazioni linfocitarie e nella coinfezione da Leishmania, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Scienze biomediche e neuromotorie, 30 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/8603.
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Abstract

Tra le proteine codificate da HIV-1, Tat sembrerebbe essere responsabile della regolazione dei linfociti B del centro germinativo mediante l’attivazione costitutiva del fattore NF-kB, coinvolto nella linfomagenesi. Per cercare di definire questa interazione, nella prima parte del progetto è stata ricercata la presenza di un’eventuale correlazione tra Tat e NF-kB in colture di cellule germinal center (GCs), isolate da organi linfoidi. L’espressione di NF-kB è stata valutata mediante Western blot a partire da colture di GCs attivate e trattate con Tat. I dati ottenuti indicano che l'espressione di NF-kB nelle cellule GCs è finemente regolata nel tempo e la sua modulazione è connessa alla presenza di Tat. In futuro, l’analisi micro-array dei profili di espressione genica in presenza/assenza di Tat è necessaria per determinare i pathways di trasduzione del segnale e i fattori di trascrizione coinvolti. Dal momento che durante l’infezione da HIV si verificano numerose infezioni, nella seconda parte dello studio, è stata analizzata la coinfezione Leishmania/HIV. La diagnosi precoce di infezione da Leishmania è indispensabile per poter introdurre una terapia mirata, ma viene raramente considerata negli algoritmi diagnostici con conseguente sotto-diagnosi. Recentemente, in Emilia Romagna è stato registrato un aumento di casi di leishmaniosi, pertanto, è stato condotto uno studio su donatori sani in Valsamoggia (BO) per dimostrare la reale prevalenza delle infezioni asintomatiche. Gli anticorpi anti-Leishmania sono stati rilevati in 27/260 campioni analizzati mediante Western blot (10,4%), mentre il DNA di Leishmania è stato ritrovato in 4/260 campioni sottoposti a real-time PCR (prevalenza totale=11.5%). Da questo studio è emerso che la Valsamoggia è una zona ad alta prevalenza di infezioni asintomatiche, dato rilevante soprattutto perché la leishmaniosi è solo la punta di un iceberg in cui bisogna considerare il rischio di riattivazione in soggetti immunocompromessi, come i pazienti HIV positivi, che necessitano di una diagnosi precoce.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Longo, Serena
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
30
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
HIV-1, HIV-Tat, proteina Tat, cellule B, germinal center cells, linfomi a cellule B, NF-kB, Leishmania, Leishmania/HIV, coinfezione, riattivazione, prevalenza, pazienti asintomatici
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/8603
Data di discussione
18 Aprile 2018
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