Tronca, Donatella
(2018)
Christiana choreia: Un'antropologia cristiana della gestualità coreutica nella Tarda Antichità, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Studi sul patrimonio culturale / cultural heritage studies, 30 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/8359.
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Abstract
Nella tesi viene fornita un’ipotesi interpretativa delle forme e dei modi con cui gli intellettuali cristiani della Tarda Antichità hanno percepito e tentato di regolamentare la gestualità coreutica. Analizzando la questione soprattutto da un punto di vista storico-semantico e storico-culturale, e privilegiando un approccio di tipo tematico, nei primi due capitoli sono ricostruite le concezioni che, su questo tema, il cristianesimo aveva ereditato dal mondo greco (in particolare le teorie platoniche sulla choreia della Città ideale e il concetto di schema) e dal mondo romano (in particolare lo stigma dell’infamia che caratterizzava i danzatori). L’ipotesi di fondo è che gli intellettuali cristiani siano giunti in questo modo all’elaborazione di un’antropologia della gestualità coreutica che invitava gli uomini a diventare i perfetti imitatori di una choreia angelica, di cui sono presentate le implicazioni nel terzo e ultimo capitolo. Questa elaborazione aveva come punti fermi le teorie cristiane sulla rappresentazione, che non ammettevano altri spettacoli se non quello che tutti gli uomini avrebbero dovuto agire sulla scena del mondo al cospetto di Dio, e l’elaborazione filosofica di una metafora dei corpi degli uomini come strumenti musicali che, con la loro gestualità, avrebbero dovuto produrre all’unisono la melodia armonica ritmata dal Nuovo Canto, cioè il Logos incarnato. La christiana choreia rappresenta, allora, una sintesi di queste molteplici influenze che hanno portato gli intellettuali cristiani, attraverso la rielaborazione di modelli antichi, alla definizione di nuovi schemata: uno strumento cognitivo e un dispositivo concettuale che consentiva di disciplinare le forme, i tempi e i modi di appartenenza alla comunità cristiana. Si trattava di una choreia di matrice platonica che non caratterizzasse però solo una presunta Città ideale, ma che venisse attuata anche dagli abitanti della civitas christiana, che doveva essere lo specchio e l’anticipazione della Città celeste.
Abstract
Nella tesi viene fornita un’ipotesi interpretativa delle forme e dei modi con cui gli intellettuali cristiani della Tarda Antichità hanno percepito e tentato di regolamentare la gestualità coreutica. Analizzando la questione soprattutto da un punto di vista storico-semantico e storico-culturale, e privilegiando un approccio di tipo tematico, nei primi due capitoli sono ricostruite le concezioni che, su questo tema, il cristianesimo aveva ereditato dal mondo greco (in particolare le teorie platoniche sulla choreia della Città ideale e il concetto di schema) e dal mondo romano (in particolare lo stigma dell’infamia che caratterizzava i danzatori). L’ipotesi di fondo è che gli intellettuali cristiani siano giunti in questo modo all’elaborazione di un’antropologia della gestualità coreutica che invitava gli uomini a diventare i perfetti imitatori di una choreia angelica, di cui sono presentate le implicazioni nel terzo e ultimo capitolo. Questa elaborazione aveva come punti fermi le teorie cristiane sulla rappresentazione, che non ammettevano altri spettacoli se non quello che tutti gli uomini avrebbero dovuto agire sulla scena del mondo al cospetto di Dio, e l’elaborazione filosofica di una metafora dei corpi degli uomini come strumenti musicali che, con la loro gestualità, avrebbero dovuto produrre all’unisono la melodia armonica ritmata dal Nuovo Canto, cioè il Logos incarnato. La christiana choreia rappresenta, allora, una sintesi di queste molteplici influenze che hanno portato gli intellettuali cristiani, attraverso la rielaborazione di modelli antichi, alla definizione di nuovi schemata: uno strumento cognitivo e un dispositivo concettuale che consentiva di disciplinare le forme, i tempi e i modi di appartenenza alla comunità cristiana. Si trattava di una choreia di matrice platonica che non caratterizzasse però solo una presunta Città ideale, ma che venisse attuata anche dagli abitanti della civitas christiana, che doveva essere lo specchio e l’anticipazione della Città celeste.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Tronca, Donatella
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
30
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Storia culturale della danza; Antropologia del gesto; Semantica storica; Platone; Schemata; Bibbia; Musica; Trance; Mania; Performance; Spettacolo; Pantomima; Luciano di Samosata; Danza angelica; Sobria ebrezza; Filone d'Alessandria; Terapeuti; Patristica; Liturgia cristiana.
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/8359
Data di discussione
26 Aprile 2018
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Tronca, Donatella
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
30
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Storia culturale della danza; Antropologia del gesto; Semantica storica; Platone; Schemata; Bibbia; Musica; Trance; Mania; Performance; Spettacolo; Pantomima; Luciano di Samosata; Danza angelica; Sobria ebrezza; Filone d'Alessandria; Terapeuti; Patristica; Liturgia cristiana.
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/8359
Data di discussione
26 Aprile 2018
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