Luciano, Giulia
(2017)
Trapianto polmonare (LTx) per ipertensione polmonare con ossigenazione trans-membrana arterovenosa (ECMO) e continuazione del supporto nel periodo post-operatorio al fine di prevenire la disfunzione precoce del graft (PGD), [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Scienze chirurgiche, 29 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/8212.
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Abstract
Il trapianto (LTx) bi-polmonare è oggi terapia accettata (4,7% del totale delle indicazioni) per l'Ipertensione Arteriosa Polmonare (PAH) severa dove le caratteristiche del paziente identificano un profilo prognostico peggiore nonostante terapia medica specifica massimale.
La diagnosi di Ipertensione Arteriosa Polmonare Idiopatica (IPAH) rappresenta il maggiore fattore di rischio categorico per la mortalità a un anno ( rischio relativo [RR] 1,73 95% CI 1,28-2,34 , p<0,0003).Tuttavia, quando i riceventi con IPAH sopravvivono ad almeno un anno hanno una miglior sopravvivenza a lungo termine rispetto a quella dei pazienti con altre patologie polmonari.
La disfunzione d'organo precoce (PGD) è responsabile di un terzo dei decessi precoci la cui causa principale è nel danno da ischemia-riperfusione.
Questo studio è teso ad analizzare la sicurezza ed efficacia dell'uso dell'ECMO prolungato dall'intra- al post-operatorio sulla funzionalità del graft nei riceventi trapianto bi-polmonare per PAH individuando i fattori che predispongono alla risposta da re-impianto.
E' stata effettuata un'analisi retrospettiva e prospettica (RCT) di tutti i casi di PAH (secondo la definizione aggiornata Dana Point 2008) trattati con trapianto bi-polmonare nel nostro Istituto con e senza prolungamento del supporto ECMO.
Dalla partenza del "programma ECMO" tutti i nuovi casi di PAH Classe III-IV WHO sottoposti a trapianto polmonare bilaterale sono stati registrati prospetticamente.
I riceventi arruolati nello studio sono stati divisi in due gruppi : Gruppo A dove l'ECMO veniva interrotto al termine del trapianto e Gruppo B dove l'ECMO veniva continuato fino a che le condizioni cliniche ne permettessero lo svezzamento.
La diagnosi di PAH ha rappresentato il principale fattore di rischio nello sviluppo di PGD(OR 3.4; 95% CI 1.8-6.9).
I risultati dimostrano una mortalità ad un anno significativamente minore nel Gruppo B (12,6%) rispetto a quella dei pazienti dove l'ECMO è stato re-instaurato in ITU solo a fronte della comparsa di segni di PGD.
Abstract
Il trapianto (LTx) bi-polmonare è oggi terapia accettata (4,7% del totale delle indicazioni) per l'Ipertensione Arteriosa Polmonare (PAH) severa dove le caratteristiche del paziente identificano un profilo prognostico peggiore nonostante terapia medica specifica massimale.
La diagnosi di Ipertensione Arteriosa Polmonare Idiopatica (IPAH) rappresenta il maggiore fattore di rischio categorico per la mortalità a un anno ( rischio relativo [RR] 1,73 95% CI 1,28-2,34 , p<0,0003).Tuttavia, quando i riceventi con IPAH sopravvivono ad almeno un anno hanno una miglior sopravvivenza a lungo termine rispetto a quella dei pazienti con altre patologie polmonari.
La disfunzione d'organo precoce (PGD) è responsabile di un terzo dei decessi precoci la cui causa principale è nel danno da ischemia-riperfusione.
Questo studio è teso ad analizzare la sicurezza ed efficacia dell'uso dell'ECMO prolungato dall'intra- al post-operatorio sulla funzionalità del graft nei riceventi trapianto bi-polmonare per PAH individuando i fattori che predispongono alla risposta da re-impianto.
E' stata effettuata un'analisi retrospettiva e prospettica (RCT) di tutti i casi di PAH (secondo la definizione aggiornata Dana Point 2008) trattati con trapianto bi-polmonare nel nostro Istituto con e senza prolungamento del supporto ECMO.
Dalla partenza del "programma ECMO" tutti i nuovi casi di PAH Classe III-IV WHO sottoposti a trapianto polmonare bilaterale sono stati registrati prospetticamente.
I riceventi arruolati nello studio sono stati divisi in due gruppi : Gruppo A dove l'ECMO veniva interrotto al termine del trapianto e Gruppo B dove l'ECMO veniva continuato fino a che le condizioni cliniche ne permettessero lo svezzamento.
La diagnosi di PAH ha rappresentato il principale fattore di rischio nello sviluppo di PGD(OR 3.4; 95% CI 1.8-6.9).
I risultati dimostrano una mortalità ad un anno significativamente minore nel Gruppo B (12,6%) rispetto a quella dei pazienti dove l'ECMO è stato re-instaurato in ITU solo a fronte della comparsa di segni di PGD.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Luciano, Giulia
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
29
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
pulmonary hypertension, double lung transplantation, early graft failure, PGD, ECMO,
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/8212
Data di discussione
21 Giugno 2017
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Luciano, Giulia
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
29
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
pulmonary hypertension, double lung transplantation, early graft failure, PGD, ECMO,
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/8212
Data di discussione
21 Giugno 2017
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