Significato prognostico delle lesioni istopatologiche del donatore di rene

Cuna, Vania (2017) Significato prognostico delle lesioni istopatologiche del donatore di rene, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Scienze mediche specialistiche, 29 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/8106.
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Abstract

Il numero di pazienti in lista d’attesa per trapianto renale è in continuo aumento. Sono state proposte alcune strategie volte ad ampliare il pool dei donatori tra cui il ricorso ai donatori “marginali” (ECD). Questo studio è stato effettuato con l’obiettivo di valutare il significato prognostico delle lesioni istopatologiche renali sull’outcome del trapianto. Sono stati valutati 277 pazienti trapiantati da donatori cadavere (donatori standard vs ECD) effettuati nel periodo 2013-2016 presso il Centro Trapianti di Bologna. 124 erano potenziali ECD; 84 sono stati impiegati in trapianti singoli e 40 in trapianti doppi. La patologia cardiovascolare, la morte cerebrovascolare, il peso e l’età del donatore sono risultate prognostiche sull’andamento della funzione renale nel breve termine. I tempi di ischemia negli ECD sono più lunghi con differenze statisticamente significative. Lo status ECD inoltre è correlato significativamente con il tempo di ischemia, con la DGF e rappresenta un fattore prognostico sull’andamento del graft in relazione alla proteinuria a 3 anni. L’incidenza del rigetto è sovrapponibile nei due gruppi ma è risultata una variabile predittiva di DGF e prognosticamente relata con la creatininemia a 1 e 2 anni. In merito alle lesioni istopatologiche renali solo il danno a livello del comparto glomerulare è risultato prognostico sulla funzione renale nell’immediato follow up a breve termine. Lo score totale ed il danno vascolare sono risultati direttamente legati all’età del donatore e lo score totale inversamente relato alla proteinuria ad 1 anno dal trapianto. Dai risultati ottenuti si può affermare che potrebbe essere utile ridurre il numero di donatori sottoposti a biopsia renale, limitando la sua applicazione a quei casi in cui il rischio di non idoneità dell’organo sia considerevolmente elevato. L’integrazione e la coesistenza di due sistemi di classificazione, istologici e clinici, appare un’ipotesi migliorativa in grado di consentire un più adeguato ricorso alla biopsia renale.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Cuna, Vania
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
29
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
trapianto renale, lesioni istopatologiche, donatore
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/8106
Data di discussione
5 Maggio 2017
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