Volpi, Francesca
(2008)
La dimensione giuridica della politica alimentare europea, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Diritto delle Comunità Europee, 19 Ciclo.
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Abstract
La ricerca consiste nell’analisi degli elementi normativi che caratterizzano l’azione
della Comunità in materia di alimenti. L’obiettivo è quello di verificare l’esistenza
di un nucleo di principi comuni cui il legislatore comunitario si ispira nella ricerca di
un equilibrio tra le esigenze di tutela della salute e quelle relative alla libera
circolazione degli alimenti.
Lo studio si apre con la ricostruzione storica delle principali fasi che hanno condotto
alla definizione della politica comunitaria di sicurezza alimentare. Durante i primi
anni del processo di integrazione europea, l’attenzione del legislatore comunitario si
è concentrata sugli alimenti, esclusivamente in virtù della loro qualità di merci. La
tutela della salute rimaneva nella sfera di competenza nazionale e le incursioni del
legislatore comunitario in tale settore erano volte ad eliminare le divergenze
normative suscettibili di rappresentare un ostacolo al commercio. Nella trattazione
sono illustrati i limiti che un approccio normativo essenzialmente orientato alla
realizzazione del mercato interno era in grado potenzialmente di creare sul sistema e
che le vicende legate alle crisi alimentari degli anni Novanta hanno contribuito a
rendere evidenti. Dall’urgenza di un coinvolgimento qualitativamente diverso della
Comunità nelle tematiche alimentari, si è sviluppata progressivamente la necessità
di una politica che fosse in grado di determinare un punto di equilibrio tra le
esigenze di sicurezza alimentare e quelle della libera circolazione degli alimenti. Il
risultato di tale processo di riflessione è stata l’adozione del Regolamento 178/2002
CE che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare ed
istituisce l’Autorità per la sicurezza alimentare.
Nei capitoli successivi, è svolta un’analisi dettagliata delle innovazioni normative
introdotte nell’ambito dell’azione comunitaria in materia di alimenti, con l’obiettivo
di verificare se tale riforma abbia impresso alla formazione delle regole in materia di
alimenti caratteristiche e specificità proprie.
In particolare, vengono esaminate le finalità della politica alimentare comunitaria,
evidenziando il ruolo centrale ormai assunto dalla tutela della salute rispetto al
principio fondamentale della libera circolazione. Inoltre, l’analisi si concentra
nell’identificazione del campo di applicazione materiale – la definizione di alimento
– e personale – la definizione di impresa alimentare e di consumatore – della
legislazione alimentare.
Successivamente, l'analisi si concentra s sui principi destinati ad orientare l’attività
normativa della Comunità e degli Stati membri nell’ambito del settore in precedenza
individuato. Particolare attenzione viene dedicata allo studio dell’interazione tra
l’attività di consulenza scientifica e la fase politico-decisionale, attraverso
l’approfondimento del principio dell’analisi dei rischi, del principio di precauzione e
del principio di trasparenza. Infine, l’analisi si conclude con lo studio di alcuni
requisiti innovativi introdotti dal Regolamento 178 come la rintracciabilità degli
alimenti, l’affermazione generale dell’esigenza di garantire la sicurezza dei prodotti
e la responsabilità primaria degli operatori del settore alimentare. Il risultato del
profondo ripensamento del sistema attuato con il Regolamento 178 é la progressiva
individuazione di un quadro di principi e requisiti orizzontali destinati ad imprimere
coerenza ed organicità all’azione della Comunità in materia di alimenti. Tale
tendenza è inoltre confermata dalla giurisprudenza comunitaria che utilizza tali
principi in chiave interpretativa ed analogica.
Lo studio si conclude con alcune considerazioni di carattere generale, mettendo in
luce la difficoltà di bilanciare le esigenze di protezione della salute con gli
imperativi della libera di circolazione degli alimenti. Tale difficoltà dipende dalla
natura di merce “complessa” dei prodotti alimentari nel senso che, accanto alla
dimensione economica e commerciale, essi sono caratterizzati da un’importante
dimensione sociale e culturale. L'indagine svolta mostra come nel settore
considerato la ricerca di un equilibrio tra esigenze contrapposte ha prodotto una
sostanziale centralizzazione della gestione della politica alimentare a livello
europeo.
Abstract
La ricerca consiste nell’analisi degli elementi normativi che caratterizzano l’azione
della Comunità in materia di alimenti. L’obiettivo è quello di verificare l’esistenza
di un nucleo di principi comuni cui il legislatore comunitario si ispira nella ricerca di
un equilibrio tra le esigenze di tutela della salute e quelle relative alla libera
circolazione degli alimenti.
Lo studio si apre con la ricostruzione storica delle principali fasi che hanno condotto
alla definizione della politica comunitaria di sicurezza alimentare. Durante i primi
anni del processo di integrazione europea, l’attenzione del legislatore comunitario si
è concentrata sugli alimenti, esclusivamente in virtù della loro qualità di merci. La
tutela della salute rimaneva nella sfera di competenza nazionale e le incursioni del
legislatore comunitario in tale settore erano volte ad eliminare le divergenze
normative suscettibili di rappresentare un ostacolo al commercio. Nella trattazione
sono illustrati i limiti che un approccio normativo essenzialmente orientato alla
realizzazione del mercato interno era in grado potenzialmente di creare sul sistema e
che le vicende legate alle crisi alimentari degli anni Novanta hanno contribuito a
rendere evidenti. Dall’urgenza di un coinvolgimento qualitativamente diverso della
Comunità nelle tematiche alimentari, si è sviluppata progressivamente la necessità
di una politica che fosse in grado di determinare un punto di equilibrio tra le
esigenze di sicurezza alimentare e quelle della libera circolazione degli alimenti. Il
risultato di tale processo di riflessione è stata l’adozione del Regolamento 178/2002
CE che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare ed
istituisce l’Autorità per la sicurezza alimentare.
Nei capitoli successivi, è svolta un’analisi dettagliata delle innovazioni normative
introdotte nell’ambito dell’azione comunitaria in materia di alimenti, con l’obiettivo
di verificare se tale riforma abbia impresso alla formazione delle regole in materia di
alimenti caratteristiche e specificità proprie.
In particolare, vengono esaminate le finalità della politica alimentare comunitaria,
evidenziando il ruolo centrale ormai assunto dalla tutela della salute rispetto al
principio fondamentale della libera circolazione. Inoltre, l’analisi si concentra
nell’identificazione del campo di applicazione materiale – la definizione di alimento
– e personale – la definizione di impresa alimentare e di consumatore – della
legislazione alimentare.
Successivamente, l'analisi si concentra s sui principi destinati ad orientare l’attività
normativa della Comunità e degli Stati membri nell’ambito del settore in precedenza
individuato. Particolare attenzione viene dedicata allo studio dell’interazione tra
l’attività di consulenza scientifica e la fase politico-decisionale, attraverso
l’approfondimento del principio dell’analisi dei rischi, del principio di precauzione e
del principio di trasparenza. Infine, l’analisi si conclude con lo studio di alcuni
requisiti innovativi introdotti dal Regolamento 178 come la rintracciabilità degli
alimenti, l’affermazione generale dell’esigenza di garantire la sicurezza dei prodotti
e la responsabilità primaria degli operatori del settore alimentare. Il risultato del
profondo ripensamento del sistema attuato con il Regolamento 178 é la progressiva
individuazione di un quadro di principi e requisiti orizzontali destinati ad imprimere
coerenza ed organicità all’azione della Comunità in materia di alimenti. Tale
tendenza è inoltre confermata dalla giurisprudenza comunitaria che utilizza tali
principi in chiave interpretativa ed analogica.
Lo studio si conclude con alcune considerazioni di carattere generale, mettendo in
luce la difficoltà di bilanciare le esigenze di protezione della salute con gli
imperativi della libera di circolazione degli alimenti. Tale difficoltà dipende dalla
natura di merce “complessa” dei prodotti alimentari nel senso che, accanto alla
dimensione economica e commerciale, essi sono caratterizzati da un’importante
dimensione sociale e culturale. L'indagine svolta mostra come nel settore
considerato la ricerca di un equilibrio tra esigenze contrapposte ha prodotto una
sostanziale centralizzazione della gestione della politica alimentare a livello
europeo.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Volpi, Francesca
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
19
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
prodotti alimentari tutela della salute principio di precauzione principi di trasparenza autorità europea per la sicurezza alimentare
URN:NBN
Data di discussione
5 Maggio 2008
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Volpi, Francesca
Supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
19
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
prodotti alimentari tutela della salute principio di precauzione principi di trasparenza autorità europea per la sicurezza alimentare
URN:NBN
Data di discussione
5 Maggio 2008
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