Piras, Simone
(2016)
L'agricoltura familiare in Moldavia: ammortizzatore sociale o catalizzatore economico? Un'indagine conoscitiva, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Scienze statistiche, 28 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/7254.
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Abstract
Dopo l’indipendenza dall’URSS (1991), la Moldavia ha privatizzato le terre delle fattorie collettive distribuendo voucher ai lavoratori. Questo processo ha generato circa 900.000 piccole aziende familiari, in maggioranza ancora attive. Benché rivestano un’importante funzione socioeconomica, queste sono trattate dalle istituzioni come un fenomeno residuale e in esaurimento. Adottando il punto di vista della peasant economy, questa tesi si ripropone di valutarne lo stato di salute a distanza di oltre dieci anni dalla riforma agraria. A tal fine, vengono utilizzati i dati raccolti dall’autore attraverso un’indagine realizzata nella primavera 2015 su un campione di 126 famiglie e le banche dati dell’Indagine sui Redditi delle Famiglie per il 2006-2013. In primo luogo, si identificano le motivazioni degli agricoltori e viene presentata una descrizione densa della tipica famiglia contadina. Successivamente, queste sono raggruppate secondo la terra posseduta, il livello di commercializzazione e la posizione geografica, e la loro evoluzione è analizzata usando matrici di transizione di Markov ed equazioni logistiche multinomiali. Segue un focus sulle strategie di produzione. Infine, l’impatto dell’agricoltura sulla povertà e le implicazioni di diverse strategie di sopravvivenza sono analizzati attraverso i redditi teorici calcolati con il propensity score matching. Emerge che le famiglie hanno ricevuto la terra ma non i mezzi per lavorarla, per cui sono costrette ad adottare tecniche di produzione ad alta intensità di lavoro e bassa intensità di capitale, e producono quasi esclusivamente per l’autoconsumo. Il reddito agricolo aiuta le famiglie vulnerabili a combattere la povertà, per cui la terra rappresenta uno strumento di welfare. Inoltre, la capacità di produrre cibo e la proprietà terriera sono motivo di autorealizzazione e generano considerazione sociale. Per questi motivi, si suggerisce una strategia di sviluppo agricolo che punti sull’intensificazione della produzione piuttosto che sulla concentrazione della proprietà e che agevoli l’affitto delle terre piuttosto che la loro vendita.
Abstract
Dopo l’indipendenza dall’URSS (1991), la Moldavia ha privatizzato le terre delle fattorie collettive distribuendo voucher ai lavoratori. Questo processo ha generato circa 900.000 piccole aziende familiari, in maggioranza ancora attive. Benché rivestano un’importante funzione socioeconomica, queste sono trattate dalle istituzioni come un fenomeno residuale e in esaurimento. Adottando il punto di vista della peasant economy, questa tesi si ripropone di valutarne lo stato di salute a distanza di oltre dieci anni dalla riforma agraria. A tal fine, vengono utilizzati i dati raccolti dall’autore attraverso un’indagine realizzata nella primavera 2015 su un campione di 126 famiglie e le banche dati dell’Indagine sui Redditi delle Famiglie per il 2006-2013. In primo luogo, si identificano le motivazioni degli agricoltori e viene presentata una descrizione densa della tipica famiglia contadina. Successivamente, queste sono raggruppate secondo la terra posseduta, il livello di commercializzazione e la posizione geografica, e la loro evoluzione è analizzata usando matrici di transizione di Markov ed equazioni logistiche multinomiali. Segue un focus sulle strategie di produzione. Infine, l’impatto dell’agricoltura sulla povertà e le implicazioni di diverse strategie di sopravvivenza sono analizzati attraverso i redditi teorici calcolati con il propensity score matching. Emerge che le famiglie hanno ricevuto la terra ma non i mezzi per lavorarla, per cui sono costrette ad adottare tecniche di produzione ad alta intensità di lavoro e bassa intensità di capitale, e producono quasi esclusivamente per l’autoconsumo. Il reddito agricolo aiuta le famiglie vulnerabili a combattere la povertà, per cui la terra rappresenta uno strumento di welfare. Inoltre, la capacità di produrre cibo e la proprietà terriera sono motivo di autorealizzazione e generano considerazione sociale. Per questi motivi, si suggerisce una strategia di sviluppo agricolo che punti sull’intensificazione della produzione piuttosto che sulla concentrazione della proprietà e che agevoli l’affitto delle terre piuttosto che la loro vendita.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Piras, Simone
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Scuola di dottorato
Scienze economiche e statistiche
Ciclo
28
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
family farming, small farms, peasant farms, peasant economics, Republic of Moldova, post-communist transition, land reform, farmer motivation, subsistence, poverty reduction, household, Household Budget Survey
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/7254
Data di discussione
26 Febbraio 2016
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Piras, Simone
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Scuola di dottorato
Scienze economiche e statistiche
Ciclo
28
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
family farming, small farms, peasant farms, peasant economics, Republic of Moldova, post-communist transition, land reform, farmer motivation, subsistence, poverty reduction, household, Household Budget Survey
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/7254
Data di discussione
26 Febbraio 2016
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