Balzano, Angela
(2015)
Normare la vita. Biocontrollo e nuove tecnologie, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Diritto e nuove tecnologie, 27 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/6883.
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Abstract
Questa ricerca, suddivisa in due parti, si concentra sulle problematiche connesse alla normazione della vita e dei corpi delle donne al tempo delle biotecnologie.
La Parte I è una genealogia filosofico-politica che ripercorre le tappe analitico-concettuali del dibattito intorno a biopolitica e tecnoscienza, a partire dai contributi teorici di poststrutturalismo e femminismo neomaterialista, e risponde alle domande: Cosa sono diventati i corpi nell’attuale società bio-info-modificata? Qual'è il ruolo delle scienze nelle metamorfosi che interessano soggettività e rapporti di potere?
La Parte II è una cartografia dei modi in cui le biotecnologie, riguardanti i corpi delle donne, si sono sviluppate e diffuse. Essa indaga in modo transdisciplinare come in Italia, e più in generale in Europa, sono state normate le tecniche di interruzione volontaria di gravidanza e fecondazione in vitro. Ampio spazio è dedicato ai modi in cui gli attori della bioetica, istituzionale e non, i medici, laici e cattolici, e le case farmaceutiche hanno affrontato questi temi e quello della contraccezione ormonale maschile. Medicina riproduttiva e rigenerativa sono tematizzate sempre in relazione al quadro normativo, per mostrare in che modo esso influenzi l’accesso ai diritti alla salute e all’autodeterminazione delle donne. Il quadro normativo è analizzato, a sua volta, alla luce dei fatti storici più rilevanti e delle culture più diffuse.
L’obiettivo della ricerca è duplice: da un lato essa ha il fine di mostrare il modo in cui i corpi delle donne, e la relativa potenza generatrice, siano diventati uno snodo fondamentale nell’articolazione del biocontrollo e nell'apertura dei nuovi mercati legati a medicina riproduttiva e rigenerativa; dall’altro si propone di argomentare come un biodiritto flessibile, a contenuto storico variabile, condiviso e partecipato, sia un’ipotesi praticabile e virtuosa, utile all'eliminazione del gender gap ancora esistente in materia di diritti riproduttivi e sessuali.
Abstract
Questa ricerca, suddivisa in due parti, si concentra sulle problematiche connesse alla normazione della vita e dei corpi delle donne al tempo delle biotecnologie.
La Parte I è una genealogia filosofico-politica che ripercorre le tappe analitico-concettuali del dibattito intorno a biopolitica e tecnoscienza, a partire dai contributi teorici di poststrutturalismo e femminismo neomaterialista, e risponde alle domande: Cosa sono diventati i corpi nell’attuale società bio-info-modificata? Qual'è il ruolo delle scienze nelle metamorfosi che interessano soggettività e rapporti di potere?
La Parte II è una cartografia dei modi in cui le biotecnologie, riguardanti i corpi delle donne, si sono sviluppate e diffuse. Essa indaga in modo transdisciplinare come in Italia, e più in generale in Europa, sono state normate le tecniche di interruzione volontaria di gravidanza e fecondazione in vitro. Ampio spazio è dedicato ai modi in cui gli attori della bioetica, istituzionale e non, i medici, laici e cattolici, e le case farmaceutiche hanno affrontato questi temi e quello della contraccezione ormonale maschile. Medicina riproduttiva e rigenerativa sono tematizzate sempre in relazione al quadro normativo, per mostrare in che modo esso influenzi l’accesso ai diritti alla salute e all’autodeterminazione delle donne. Il quadro normativo è analizzato, a sua volta, alla luce dei fatti storici più rilevanti e delle culture più diffuse.
L’obiettivo della ricerca è duplice: da un lato essa ha il fine di mostrare il modo in cui i corpi delle donne, e la relativa potenza generatrice, siano diventati uno snodo fondamentale nell’articolazione del biocontrollo e nell'apertura dei nuovi mercati legati a medicina riproduttiva e rigenerativa; dall’altro si propone di argomentare come un biodiritto flessibile, a contenuto storico variabile, condiviso e partecipato, sia un’ipotesi praticabile e virtuosa, utile all'eliminazione del gender gap ancora esistente in materia di diritti riproduttivi e sessuali.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Balzano, Angela
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Scuola di dottorato
Scienze giuridiche
Ciclo
27
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
biocontrollo, bioeconomia, biodiritto, biopolitica, cyborg, interruzione volontaria di gravidanza, fecondazione assistita, biotecnologie, medicina riproduttiva, medicina rigenerativa, salute sessuale, libertà procreativa, femminismo materialista, poststrutturalismo, autodeterminazione, obiezione di coscienza, contraccezione, condizione postumana.
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/6883
Data di discussione
9 Giugno 2015
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Balzano, Angela
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Scuola di dottorato
Scienze giuridiche
Ciclo
27
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
biocontrollo, bioeconomia, biodiritto, biopolitica, cyborg, interruzione volontaria di gravidanza, fecondazione assistita, biotecnologie, medicina riproduttiva, medicina rigenerativa, salute sessuale, libertà procreativa, femminismo materialista, poststrutturalismo, autodeterminazione, obiezione di coscienza, contraccezione, condizione postumana.
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/6883
Data di discussione
9 Giugno 2015
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