Produzione di bioetanolo da effluenti del settore lattiero-caseario con Kluyveromyces marxianus

Zoppellari, Francesca (2013) Produzione di bioetanolo da effluenti del settore lattiero-caseario con Kluyveromyces marxianus, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Dottorato di ricerca in Biologia cellulare, molecolare e industriale/cellular, molecular and industrial biology: progetto n. 3 Microbiologia e biotecnologie industriali, 25 Ciclo. DOI 10.6092/unibo/amsdottorato/5417.
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Abstract

Il siero di latte e la scotta sono effluenti provenienti rispettivamente dal processo di trasformazione del latte in formaggio e ricotta. Il siero di latte contiene minerali, lipidi, lattosio e proteine; la scotta contiene principalmente lattosio. Il siero può essere riutilizzato in diversi modi, come l'estrazione di proteine o per l’alimentazione animale, mentre la scotta è considerata solamente un rifiuto. Inoltre, a causa degli ingenti volumi di siero prodotti nel mondo, vengono a crearsi seri problemi ambientali e di smaltimento. Destinazioni alternative di questi effluenti, come le trasformazioni biotecnologiche, possono essere un modo per raggiungere il duplice obiettivo di migliorare il valore aggiunto dei processi agroindustriali e di ridurre il loro impatto ambientale. In questo lavoro sono state studiate le condizioni migliori per produrre bioetanolo dal lattosio del siero e della scotta. Kluyveromyces marxianus è stato scelto come lievito lattosio-fermentante. Sono state effettuate fermentazioni su scala di laboratorio aerobiche e anaerobiche in batch, fermentazioni semicontinue in fase dispersa e con cellule immobilizzate in alginato di calcio,. Diverse temperature sono state testate per migliorare la produzione di etanolo. Le migliori prestazioni, per entrambe le matrici, sono state raggiunte a basse temperature (28°C). Anche le alte temperature sono compatibili con buone rese di etanolo nelle fermentazioni con siero. Ottimi risultati si sono ottenuti anche con la scotta a 37°C e a 28°C. Le fermentazioni semicontinue in fase dispersa danno le migliori produzioni di etanolo, in particolare con la scotta. Invece, l'uso di cellule di lievito intrappolate in alginato di calcio non ha migliorato i risultati di processo. In conclusione, entrambi gli effluenti possono essere considerati adatti per la produzione di etanolo. Le buone rese ottenute dalla scotta permettono di trasformare questo rifiuto in una risorsa.

Abstract
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Zoppellari, Francesca
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Scuola di dottorato
Scienze biologiche, biomediche e biotecnologiche
Ciclo
25
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
Kluyveromyces marxianus, Bioetanolo, Siero, Scotta, Fermentazione alcolica
URN:NBN
DOI
10.6092/unibo/amsdottorato/5417
Data di discussione
17 Maggio 2013
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