Cotti, Giacomo
(2024)
Il principio nemo tenetur se detegere tra tutela anticipata del diritto al silenzio e matière pénale, [Dissertation thesis], Alma Mater Studiorum Università di Bologna.
Dottorato di ricerca in
Scienze giuridiche, 36 Ciclo.
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Abstract
Il presente lavoro si propone di analizzare la tutela riconosciuta al principio nemo tenetur se detegere al di fuori di un procedimento penale “tradizionale”. In particolare, scopo della ricerca è quello di verificare se una carente protezione del diritto al silenzio nel corso di attività “amministrative” ispettive o di vigilanza – ove le pubbliche autorità spesso si avvalgono di veri e propri obblighi di collaborazione, a vario titolo sanzionati, a carico dell’amministrato – possa tradursi nel surrettizio aggiramento della garanzia nella sede sua propria. A tal fine si valuterà se le norme processuali vigenti risultino in grado di offrire una qualche tutela “anticipata” al diritto al silenzio già nella dinamica delle indagini preliminari, o se comunque consentano di ovviare a tale lacuna nel corso del giudizio. Particolare attenzione sarà poi devoluta alla tutela multilivello europea del nemo tenetur, vagliando la possibilità di ricorrere alla nozione autonoma di matière pénale accolta dai giudici di Strasburgo (Corte EDU) e del Lussemburgo (CGUE) per gettare nuova luce sulle prospettive di una sua tutela “extra-penale”. Un recente esempio di dialogo fra Corti – avviato dalla nostra Consulta in ordine alla compatibilità comunitaria degli obblighi di cooperazione con Autorità amministrative indipendenti (CONSOB e Banca d’Italia) – verrà quindi adottato quale caso di studio, in virtù delle potenziali implicazioni sistematiche per il tema in oggetto.
Abstract
Il presente lavoro si propone di analizzare la tutela riconosciuta al principio nemo tenetur se detegere al di fuori di un procedimento penale “tradizionale”. In particolare, scopo della ricerca è quello di verificare se una carente protezione del diritto al silenzio nel corso di attività “amministrative” ispettive o di vigilanza – ove le pubbliche autorità spesso si avvalgono di veri e propri obblighi di collaborazione, a vario titolo sanzionati, a carico dell’amministrato – possa tradursi nel surrettizio aggiramento della garanzia nella sede sua propria. A tal fine si valuterà se le norme processuali vigenti risultino in grado di offrire una qualche tutela “anticipata” al diritto al silenzio già nella dinamica delle indagini preliminari, o se comunque consentano di ovviare a tale lacuna nel corso del giudizio. Particolare attenzione sarà poi devoluta alla tutela multilivello europea del nemo tenetur, vagliando la possibilità di ricorrere alla nozione autonoma di matière pénale accolta dai giudici di Strasburgo (Corte EDU) e del Lussemburgo (CGUE) per gettare nuova luce sulle prospettive di una sua tutela “extra-penale”. Un recente esempio di dialogo fra Corti – avviato dalla nostra Consulta in ordine alla compatibilità comunitaria degli obblighi di cooperazione con Autorità amministrative indipendenti (CONSOB e Banca d’Italia) – verrà quindi adottato quale caso di studio, in virtù delle potenziali implicazioni sistematiche per il tema in oggetto.
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Cotti, Giacomo
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
36
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
nemo tenetur se detegere; diritto al silenzio; privilegio contro l’autoincriminazione; matière pénale; criteri Engel; CONSOB; Banca d’Italia; attività ispettive o di vigilanza
URN:NBN
Data di discussione
14 Giugno 2024
URI
Altri metadati
Tipologia del documento
Tesi di dottorato
Autore
Cotti, Giacomo
Supervisore
Co-supervisore
Dottorato di ricerca
Ciclo
36
Coordinatore
Settore disciplinare
Settore concorsuale
Parole chiave
nemo tenetur se detegere; diritto al silenzio; privilegio contro l’autoincriminazione; matière pénale; criteri Engel; CONSOB; Banca d’Italia; attività ispettive o di vigilanza
URN:NBN
Data di discussione
14 Giugno 2024
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