La responsabilità penale nelle organizzazioni complesse. Profili dogmatici e politico-criminali

Dinanzi alle fluide dinamiche riconducibili all’azione delle organizzazioni complesse molte delle tradizionali categorie della dogmatica penalistica paiono cadere in una profonda crisi da complessità, richiedendo all’interprete impegnative torsioni ermeneutico-concettuali, non sempre in linea con il volto costituzionale dell’illecito penale. Il risultato di tali sforzi interpretativi restituisce l’immagine di un sistema penale in sofferenza, irragionevolmente focalizzato sulla punizione del singolo, spesso selezionato in base a criteri che ignorano la complessità della formazione delle decisioni nell’organizzazione. Con sempre più urgenza, allora, si impone la necessità di affinare valide strategie politico-criminali che si rivolgano direttamente all’organizzazione, avendo cura di differenziare le modalità d’intervento a seconda della tipologia di struttura meta-individuale di riferimento. Se rispetto all’organizzazione operante in un contesto di base lecito l’obiettivo principale pare quello di restaurare un comune orizzonte di fiducia, un approccio differente deve orientare l’intervento dello ius puniendi rispetto alla societas sceleris e all’ente sospetto, mirando rispettivamente alla dissolution dell’organizzazione criminale e alla risocializzazione d’ente deviante, ma ancora recuperabile ad un paradigma di legalità.